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Grandi opere, Delrio: pronte le linee guida per selezionare le priorità

Il ministero delle Infrastrutture sta per pubblicare le Linee guida con i criteri di selezione delle infrastrutture prioritarie, le opere da inserire nel Documento pluriennale di programmazione (Dpp) previsto dal nuovo Codice appalti e destinato a superare le varie liste di priorità della legge obiettivo.Lo ha annunciato lo stesso ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, nel corso della presentazione alla Camera del 10° Rapporto sulle infrastrutture strategiche, elaborato dal Servizio studi della Camera con il Cresme, in collaborazione con Anac, Istat, Cassa depositi, quest’anno intitolato «Dalla legge obiettivo alle opere prioritarie».

La legge obiettivo, infatti, è stata abrogata dal nuovo Codice (Dlgs 50/2016), anche se continuerà a vivere per le opere che sono partite con quel regime; mentre le nuove priorità saranno indicate, senza più doppio regime approvativo, nel nuovo Dpp, da approvare al Cipe entro il 19 aprile 2017. «Vogliamo adottare criteri trasparenti e condivisi per le selezione delle infrastrutture – ha detto Delrio – per sollecitare un dibattito aperto. Poi, una volta decisa l’opera, i tempi di approvazione e attuazione devono essere certi, senza più possibilità di inserire nuove opere o modifiche portando prosciutti al Ministro» (ha detto sorridendo). Il riferimento di Delrio è alle Linee guida per la definizione del Dpp, che è elaborato dal Mit (art. 201 c. 5 del Codice) anche su proposta di «Regioni, province autonome, città metropolitane, e altri enti competenti»; mentre con decreti (art. 202 c. 4) il Mit dovrà definire i criteri e le modalità per l’assegnazione dei fondi per la “progettazione di fattibilità”.

«Si chiude la lunga stagione della legge obiettivo – ha commentato il presidente della Commissione Ambiente Ermete Realacci – e ora si cambia rotta: solo 25 opere prioritarie da portare a termine, nuove opere solo se utili, contenimento dei costi e più qualità dei progetti». In realtà l’operazione è complessa, e ci vorranno molti mesi per definire il nuovo quadro progettuale e programmatorio. Il Codice impone di inserire nel Dpp tutte le opere con «obbligazioni giuridiche vincolanti» (Ogv) o oggetto di accordi internazionali (Torino-Lione e Brennero).

Ci saranno tutte le 25 opere prioritarie indicate dall’Allegato al Def, ma probabilmente non negli importi fotografati dal 10° Rapporto Camera. Le 25 opere valgono 90 miliardi di euro, di cui 10,7 completate, 32,3 miliardi in corso, 17 mld con contratto ma non avviate. La parte non finanziata vale 30 miliardi di euro: «Dobbiamo arrivare al 100% di finanziamento – ha detto Delrio – possiamo anche revocare finanziamenti già assegnati» (purché non ci siano Ogv).Di questi 30 miliardi non avviati, comunque, 28,2 sono in corso di progettazione, e il Mit sta tentando ove possibile di effettuare una “project review” che abbassi i costi: ha già coinvolto la Ss 106 Ionica e la A3 Salerno-Reggio Calabria, si lavora su Pedemontana lombarda, Asti-Cuneo e alta capacità Milano-Verona-Padova, ma riguarderà probabilmente anche la Napoli-Bari, il Terzo Valico di Genova, il metrò C di Roma (naturalmente per i lotti non ancora contrattualizzati).

Il presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone ha ringraziato Realacci per l’annunciata «attività di monitoraggio sul nuovo Codice»: «una riflessione sul nuovo Codice va fatta velocemente». «Dal Rapporto – osserva Chiara Braga, deputata e responsabile Ambiente del Pd – si rileva anche un impulso significativo alle opere pubbliche nel biennio 2014/2015» (+33% nel numero d bandi e +67% nell’importo, ndr).