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Fs-Anas: Armani, usciamo dalla PA per essere più efficienti

“Le Ferrovie sono fuori dal perimetro della pubblica amministrazione, non hanno i blocchi di spesa che abbiamo noi. Unirci quindi è per noi un acceleratore di efficienza. Con il conferimento delle azioni a Ferrovie in pratica noi cambiamo azionista. Prima c’era il Tesoro, ora le Ferrovie. I vantaggi?

Quelli operativi sono le sinergie con Italferr e Rete Ferroviaria Italiana. Quelli finanziari entrare sul mercato della raccolta di capitali dalla porta principale, quella che ci apre Ferrovie”. Così il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani, parla in un’intervista ad Affari e Finanza di Repubblica, della fusione con FS.

L’operazione dovrebbe completarsi entro dicembre, dopo che in autunno avrà avuto via libera la scelta di un regime tariffario, e sarà risolto il nodo dei 9 miliardi di contenziosi che gravano sul bilancio. Per i meccanismi di finanziamento, “la strada che al momento sembra più percorribile è quella di un prelievo sull’accisa che grava sui carburanti”, che “ci sembra il più diretto e il più protetto dall’ evasione”.

Anas arriverà all’operazione con un nuovo piano industriale che verrà presentato a giugno, e che spiega Armani prevede: “Per prima cosa tornare a presidiare le strade”, che “significa potenziare i cantonieri e riportare dentro l’azienda i cantieri per la manutenzione. Poi tornare a fare in casa la progettazione”, e riorganizzare la “struttura territoriale”.