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Fastweb: piano da 2,5 miliardi per portare la fibra ottica in 500 città

Un piano da 2,5 miliardi in 4 anni (di cui 500 milioni aggiuntivi rispetto a quanto già messo a budget) con i quali potenziare (raddoppiando la velocità da 100 a 200 Mbps), ma anche estendere la propria rete in fibra (fino a 500 fra città e comuni rispetto ai 100 attuali). Il tutto mentre sarebbe in dirittura un accordo con Enel.

Fastweb ha annunciato ieri investimenti e nuovo piano sulla fibra ottica da qui al 2020, con sostanziale raddoppio della copertura: 13 milioni di case (50% della popolazione) rispetto ai 7,5 milioni (30% della popolazione) al 2016.

L’annuncio è arrivato a due giorni dall’appuntamento, molto atteso, di domani in cui si dovrebbero conoscere i primi dettagli del piano Enel. L’ad di Fastweb, Alberto Calcagno, ha risposto su Metroweb («Noi siamo felicissimi azionisti e rimarremo azionisti» di Metroweb Milano, controllata di Metroweb e della quale Fastweb ha il 10,6% e con potere di gradimento per l’ingresso di nuovi azionisti anche se, ha precisato Calcagno, «non bloccheremo piani infrastrutturali»), come ha risposto su Enel («Parliamo con Enel, parliamo con tutti»). Su quest’ultimo versante però, a quanto risulta al Sole 24 Ore, c’è più di qualche discussione fra i due: in una decina di giorni Enel e la controllata di Swisscom potrebbero raggiungere un’intesa.

Ieri però il focus del discorso era sull’upgrade dell’offerta e della copertura in fibra. Il tutto partendo da «investimenti per 9 miliardi sulla rete finora, circa il 30% del fatturato annuo». Facendo un calcolo, e con i 500 milioni aggiuntivi resi noti ieri, si arriva così a una torta di 2,5 miliardi che sarà messa in campo in 4 anni da una Fastweb che – Calcagno ha molto insistito sul punto – si è trasformata «da “fiber company” a “infrastructure company”», con offerta di data center («mille aziende già clienti»); Wi-fi condiviso («con il progetto Wow-fi abbiamo già un tasso di adozione del 20%») in virtù del quale ogni modem Fastweb (in 800 fra città e comuni entro la fine del 2016) diventa un punto di accesso a disposizione della community dei clienti, da sfruttare in mobilità; offerta di telefonia mobile come Mvno (operatore virtuale) con 4G entro fine anno.

Il piano annunciato ieri avrà due filoni di attività, in parallelo. Da una parte l’upgrade della tecnologia nelle città già cablate. Dall’altra i lavori per cablare nuove città e comuni. Sia nel primo caso sia nel secondo l’investimento sarà in Fttc (fibra fino al cabinet) con tecnologia eVdsl per arrivare ai 200 Mbps di velocità rispetto ai 100 offerti attualmente. Si partirà da Arezzo, Viterbo, Riccione, Rimini, Trento, Massa, Pistoia, Caserta. Seguiranno altri upgrade: 30 città entro il 2016; 60 al 2017 e tutte le 100 città già coperte entro il primo trimestre 2018. Nei due anni successivi, si arriverà a 500 città a 200 megabit al secondo.

«È un piano estremamente importante per l’Italia. Portiamo i 200 megabit al secondo partendo dalla provincia e dai centri minori e arrivando alle grandi città», ha commentato l’ad mettendo in evidenza la posizione di «leader nell’ultrabroadband quanto a clienti».

Con i suoi 650mila clienti Fastweb è davanti a Tim e a Vodafone (con quote di mercato del 46% per Fastweb; 39% per Tim; 5% per Vodafone e a un 10% in Vula Telecom ad altri operatori). Nella copertura la leadership spetta invece a Tim (1.000 comuni: il 42% della popolazione raggiunta) con Vodafone presente (fra fibra propria e rivendita) in 270 comuni. «L’Italia sta colmando il gap sulla copertura. Ancora c’è da migliorare sull’adozione», dice Calcagno giudicando «non sovrapponibili» i piani Fastweb ed Enel. «Ognuno andrà avanti con i suoi tempi» dice l’ad facendo però un’apertura significativa: «L’upgrade della rete da Fttc a Ftth (fino a casa, ndr.) è fattibile e non è da escludere, visto che i cabinet sono a circa 250 metri alle abitazioni». Fastweb va ora avanti con il suo Fttc potenziato. Domani chissà.