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ExoMars: per Schiaparelli si esclude un problema di comunicazioni

Il lander Schiaparelli è rimasto in silenzio e l’analisi dei dati, ancora in corso, porta comunque ad affermare che “non è stato un problema di comunicazioni”. Lo ha detto all’ANSA Paolo Ferri, responsabile delle operazioni di volo delle missioni dell’ESA Agenzia Spaziale Europea. In nessuno degli ulteriori passaggi avvenuti nella notte la sonda Mro (Mars Reconnaissance Orbiter) della Nasa ha potuto intercettare alcun segnale del lander della missione ExoMars.
Nel centro di controllo dell’Esa in Germania, a Darmstadt, i tecnici hanno lavorato per tutta la notte e stanno continuando ad analizzare i dati registrati dall’altro veicolo della missione ExoMars, la sonda TGO (Trace Gas Orbiter), che “funziona perfettamente e ha registrato tutto e i dati sono arrivati a Terra”. In queste ore è in corso l’analisi della telemetria, ossia di tutti i parametri relativi alla posizione e alle condizioni del veicolo. “La conclusione dell’analisi è attesa in mattinata”, ha detto Ferri e al momento i dati portano a stabilire che “non è stato un problema di comunicazioni”.

Il segnale del lander Schiaparelli è stato perduto un minuto prima che il veicolo della missione ExoMars toccasse il suolo marziano. Il segnale della discesa di Schiaparelli era stato ricevuto correttamente dal radiotelescopio GMRT (Giant Metrewave Radio Telescope) che si trova in India, a Pune, “ma si è interrotto verso la fine. Rispetto ai tempi previsti, questo è accaduto nella fase finale, quando mancava un po’ meno di un minuto al momento dell’arrivo sul suolo”, ha detto Ferri. D’altro canto, però, “quello del radiotelescopio era una sorta di esperimento”. Le comunicazioni più attese erano quelle della sonda Mars Express, ma anche quest’ultima ha confermato la perdita del segnale, interrotto improvvisamente prima dell’arrivo a Terra”.

Al momento sono tantissime le ipotesi sul motivo per cui il segnale del lander Schiaparelli si è interrotto un minuto prima che il veicolo della missione ExoMars toccasse il suolo. I tecnici al lavoro nel centro di controllo della missione, nel Centro per la scienza e la tecnologia (Esoc) dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), stanno esaminando la situazione. Ci sono speranze, anche se remote.

Quella che aspetta i responsabili della missione sarà una lunga notte dedicata all’analisi dei dati della sonda TGO (Trace Gas orbiter), che ha segnato comunque un successo con il perfetto ingresso nell’orbita marziana. Le ipotesi sul tappeto sono le più diverse. La peggiore, ha detto il responsabile delle operazioni di volo dell’Esa, Paolo Ferri, è il mancato funzionamento dei retrorazzi: in questo caso il veicolo avrebbe avuto un impatto violento sul suolo marziano. L’ipotesi ottimistica è invece che nelle ultime fasi dell’arrivo su Marte Schiaparelli abbia avuto un problema nel cambio di antenna, che era previsto dalla missione. “Nella notte – ha proseguito Ferri – lavoreremo all’analisi dei dati dell’orbiter TGO, che saranno più dettagliati di quelli arrivati dal radiotelescopio di Pune e dalla sonda Mars Express. Sono stati registrati durate la discesa di Schiaparelli e contengono tantissimi parametri acquisiti in tempo reale che potranno dirci molto di più. Siamo molto fiduciosi che riusciremo a capire che cosa sia successo”.

ExoMars è comunque un successo, l’orbiter TGO è riuscito nella missione mentre del lander Schiaparelli avremo dettagli solo nelle prossime ore ma ha comunque inviato dati preziosi: a dirlo è Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), a margine dell’evento organizzato a Roma per seguire la storica discesa della missione dell’Agenzia Spaziale Europea. “Questa sera abbiamo avuto un successo e un successo parziale”, ha spiegato Battiston, aggiungendo che “La sonda TGO è stata un successo, era un pezzo importantissimo della missione e necessario per la seconda fase quella che porterà un rover nel 2020”. TGO si è infatti inserito in orbita marziana da cui studierà molti parametri atmosferici e sarà fondamentale per guidare l’arrivo della prossima parte della missione ExoMars prevista tra 4 anni. “Per il lander Schiaparelli – ha proseguito – sappiamo che ha funzionato correttamente nella prima fase di ingresso e ha inviato i dati alle sonde che lo seguivano. Abbiamo perso il segnale ma è ancora presto per capire cosa sia avvenuto. In ogni caso è un successo parziale, perché i dati li ha inviati, questo era l’aspetto più importante”.