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Delrio sulle incompiute: “completeremo solo le utili”

Le opere incompiute rappresentano «la rottura del patto di fiducia tra la pubblica amministrazione e i cittadini». Lo ha detto il ministro delle infrastrutture, Graziano Delirio, intervenendo a Giugliano (Napoli) ad un convegno promosso dall’Ordine del commercialisti della provincia di Napoli.
Delrio ha però aggiunto: «Molte opere pubbliche iniziate in passato sono inutili e sono state programmate male. Quelle utili vanno completate, e su questo stiamo focalizzando la nostra attenzione. Il nuovo piano quinquennale Anas è dedicato solo per il 20% a nuove opere, il resto al completamento e manutenzione di opere esistenti».
«Serve – ha continuato Delrio – più semplificazione, meno burocrazia, più legalità e più efficacia nella realizzazione delle opere pubbliche, che spesso non si portano a compimento o si fanno con costi esagerati».

«Il tema delle opere incompiute è un danno per l’immagine del paese», ha evidenziato il presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone. «La ripresa di un sistema degli appalti che funziona può essere un incentivo e il nuovo codice è una grande occasione che consente di far rispettare la legalità», ha aggiunto. «L’importante – ha continuato Cantone – è che il codice sia il più semplice possibile: testi iperdettagliati come quello del 2006 hanno dato risultati pessimi, non hanno consentito di fare le opere pubbliche e non hanno allontanato la corruzione. Sì alla validazione da parte dei commercialisti ai piani economico-finanziari inerenti la finanza di progetto con espressa assunzione delle responsabilità connesse alla delicatissima funzione».

Il Ministro Delrio ha affrontato anche il tema del Piano dei porti e della razionalizzazione delle Autorità: «Per le Autorità portuali di Napoli e Salerno – ha detto – saranno garantiti pari equilibri e pari dignità di entrambe, ma insieme possono diventare un punto di riferimento insostituibile per il rilancio del Mezzogiorno» continuando a rafforzare l’autonomia delle sedi «ma con un unico coordinamento». Lo ha detto parlando con i giornalisti a margine del convegno promosso dall’Ordine dei commercialisti di Napoli.
«Noi abbiamo proposto un’aggregazione tra Napoli e Salerno», ha detto ancora il ministro rispondendo ad una domanda di un giornalista se ci sarà l’accorpamento delle due autorità «perché nascerà una nuova entità unica per la Campania».