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Delrio, Catania esempio di sviluppo del Mezzogiorno

Incontro in municipio per fare il punto su metropolitana, porto e aeroporto. Occasione per raccontare l’impegno del Governo verso un piano antisismico

“Catania è un esempio di come il Mezzogiorno d’Italia possa trovare la strada dello sviluppo anche attraverso la realizzazione concreta delle infrastrutture. Catania sarà la città metropolitana del Mezzogiorno con la maggiore qualità e incidenza delle reti metropolitane e questo è un grande successo anche per il turismo e per tutto quello che può comportare. Credo che quello che stiamo facendo a Catania sia un grande segnale per il Mezzogiorno”. Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, parlando con i giornalisti nella città etnea al termine di un incontro in municipio per fare il punto su metropolitana, porto e aeroporto.

“A Catania – ha aggiunto Delrio – c’è un piano complessivo di infrastrutturazione e c’è una visione della logistica e delle intermodalità che è unica in Italia con il sistema metropolitano, portuale, stradale e ferroviario, cioè tutto quello che abbiamo detto essere la chiave per far ripartire l’economia dei territori e l’occupazione”.

In questo quadro, il ministro Delrio ha parlato anche della rete viaria dell’isola e del sud Italia: “La Salerno-Reggio Calabria – ha sottolineato – è praticamente conclusa, abbiamo sbloccato adesso la Ragusa-Catania, abbiamo un piano organico per la Tangenziale di Catania già finanziato con i nuovi fondi per lo Sviluppo e la coesione”.

La riunione di lavoro a Catania ha offerto anche lo spunto per affrontare il tema della “cura del ferro per il Paese” e per raccontare l’impegno del Governo verso un piano antisismico. “Convocheremo tutti: enti locali, sindaci, esperti per potere predisporre un piano antisismico adeguato – ha detto il ministro Delrio – come già abbiamo fatto in altri settori. Penso al dissesto idrogeologico”.

“Certamente l’esperienza di Catania – ha continuato Delrio – ci può aiutare a predisporre una cosa seria che ci consenta di ridurre al minimo i danni di questi eventi eccezionali. Proprio perché’ siamo preoccupati del fatto che a Catania l’80% delle scuole non è a norma vogliamo lavorare intensamente e abbiamo già cominciato a mettere incentivi già nella scorsa Legge di Stabilità per chi ristruttura sismicamente. Dobbiamo farlo con ancora più forza perché gli edifici pubblici in particolare che ospitano i nostri ragazzi, ma anche gli ospedali, devono essere assolutamente sicuri”.

In un secondo incontro in città, si è espresso sulla stessa linea il presidente dell’Ordine degli architetti di Catania, Giuseppe Scannella, intervenuto alla conferenza di apertura di “Aretè. Abitare lo spazio urbano”, l’international design workshop inaugurato sabato scorso ai Benedettini.

“È giunto il momento di dimostrare che attraverso il nostro lavoro è possibile dare risposte concrete anche ai problemi di sicurezza delle città maggiormente a rischio – ha detto Scannella -. Siamo eredi di un grande patrimonio artistico e architettonico: il compito dei professionisti è quello di preservare la memoria stratificata e storicizzata dei luoghi, ricercando modelli di costruzione sicuri ed efficienti. Rigenerare non vuol dire solo conservare, ma anche proteggere gli agglomerati urbani attraverso importanti interventi funzionali sul fronte energetico, sismico e idrogeologico”.

Sulla valorizzazione dei beni culturali e sulla loro salvaguardia, si misureranno proprio in questi giorni i gruppi di lavoro nell’ambito dell’evento che ospiterà neolaureati, dottorandi e studenti, guidati da architetti di fama internazionale. I team partecipanti metteranno a punto le proposte progettuali – che verranno poi presentate alle istituzioni cittadine – con l’obiettivo di restituire una nuova configurazione al cuore del centro storico catanese. Il workshop internazionale si terrà ai Benedettini, a Catania, fino al prossimo 3 settembre.