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Debito/Pil, il rapporto cresce ancora

Il rapporto debito/pil dell’Italia torna a crescere nel primo trimestre 2016, raggiungendo il 135,4%, e segna uno degli aumenti maggiori, +2,7%, tra i Paesi Ue rispetto agli ultimi tre mesi del 2015, quando era al 132,7%. Lo comunica Eurostat. Rispetto al primo trimestre del 2015, invece, il valore è rimasto invariato. Il debito italiano si conferma poi il secondo più alto tra i 28 dopo la Grecia, al 176,3%, pari in valore assoluto a 2.228.741 milioni di euro.

Il rapporto deficit/Pil dell’eurozona nel primo trimestre 2016 è calato invece all’1,6% dal 2,3% dell’ultimo trimestre 2015. Lo comunica Eurostat. Nei 28 è sceso all’1,8% dal 2,3%. Le entrate dei governi nei primi tre mesi dell’anno nei 19 sono state pari al 46,3% del Pil, in calo rispetto al 46,7% dei tre precedenti, nei 28 al 44,9% contro il 45,3%. La spesa pubblica invece è scesa nell’eurozona al 48% del Pil dal 48,9%, nell’Ue nel suo complesso al 46,8% dal 47,6%. I dati individuali di molti Paesi, tra cui l’Italia, non sono disponibili.

Frattanto aumentano a maggio le vendite al dettaglio, che registrano un incremento congiunturale dello 0,3% in valore e dello 0,2% in volume. Lo comunica l’Istat, precisando che le vendite di prodotti alimentari aumentano dello 0,3% in valore e dello 0,1% in volume; quelle non alimentari crescono dello 0,3% sia in valore sia in volume. Rispetto a maggio 2015, le vendite diminuiscono complessivamente sia in valore (-1,3%), sia in volume (-1,8%). Il calo piu’ sostenuto si rileva per i prodotti alimentari: -1,8% in valore e -2,0% in volume. Nella media del trimestre marzo-maggio 2016, l’indice complessivo delle vendite al dettaglio in valore registra un calo congiunturale dello 0,3%. L’indice in volume diminuisce dello 0,4% rispetto al trimestre precedente.

Infine sale a 3,462 miliardi il surplus della bilancia commerciale italiana con i Paesi extra Ue a giugno, ampiamente superiore a quello dello stesso mese del 2015 (2,052 miliardi). L’Istat spiega che rispetto al mese precedente le esportazioni presentano un lieve incremento (+0,3%) mentre le importazioni risultano in diminuzione dello 0,5%. Il lieve incremento congiunturale delle vendite verso i paesi extra Ue è ascrivibile ai beni strumentali (+2,9%, in presenza di importanti vendite di mezzi di navigazione marittima) e, in misura minore, all’energia (+11,5%). Le vendite di beni intermedi (-3,5%) e di beni di consumo non durevoli (-1,0%) sono in calo.