L’Ue ha compiuto progressi significativi nella “decarbonizzazione” della sua economia, ma non è linea con il raggiungimento dei suoi obiettivi per il 2030 e il 2050 e deve fare di più soprattutto su industria e trasporti.
E’ l’istantanea offerta dal rapporto “State of the Low-Carbon Energy Union: Assessing the EU’s progress towards its 2030 and 2050 climate objectives”, condotto da sette istituti di ricerca europei (l’Enea per l’Italia) e presentato dall’Istituto per lo sviluppo sostenibile e le relazioni internazionali (Iddri).
Lo studio è stato pubblicato in coincidenza con la 22/a Conferenza Onu sul cambiamento climatico a Marrakech in Marocco, in cui leader nazionali e delegazioni sono riuniti per discutere l’attuazione dell’accordo sul clima raggiunto lo scorso anno a Parigi.
La relazione ha analizzato migliaia di dati per i necessari cambiamenti strutturali per raggiungere l’obiettivo, scritto nell’accordo sul clima di Parigi, di mantenere l’aumento della temperatura globale in questo secolo sotto i 2 gradi, e ha messo a confronto i risultati con le tendenze attuali delle emissioni in Europa.
L’Ue, conclude lo studio, dovrebbe cambiare velocità soprattutto sull’efficienza energetica, con gli obiettivi di risparmio energetico al 27% e al 30% di risparmio energetico entro il 2030 che rappresentano già un rallentamento rispetto a quanto fatto negli anni scorsi.