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Bologna, intesa per potenziare Tangenziale e A14

Avanti tutta con l’allargamento di autostrada e tangenziale. È questa la strada scelta dopo anni e anni di discussioni, progetti e ripensamenti, per risolvere il problema viabilistico del nodo di Bologna. La soluzione, che manda in soffitta il contestato progetto di Passante Nord, battezzata dal sindaco di Bologna Passante di Mezzo, è stata ufficializzata nella sede della Regione Emilia Romagna alla presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Hanno firmato l’accordo, oltre allo stesso Renzi (che ha scherzato dicendo «se non firmo io non vale niente») il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture Graziano Delrio, il presidente della Regione Stefano Bonaccini, il sindaco di Bologna Virginio Merola, e il direttore generale di Società Autostrade Roberto Tommasi.

Il documento siglato indica le opere stradali e di compensazione che dovranno essere realizzate nell’ambito di un progetto complessivo di risoluzione delle criticità della circolazione nell’area di Bologna. Opera che saranno realizzate da Autostrade per l’Italia, con l’obiettivo di aprire i cantieri già nel novembre del 2017 e di concludere i lavori per il 2021. Il fatto che si intervenga su una opera esistente, permette infatti di semplificare e accelerare molto l’iter autorizzativo.

Vediamo nel dettaglio come si procederà: sia l’autostrada che la tangenziale saranno portate da due a tre corsie più emergenza per ogni senso di marcia. L’allargamento riguarderà tutto il tracciato della tangenziale che nella zona fiera tra gli svincoli 6 e 8 passerà addirittura a 4 corsie per ogni senso di marcia, mentre il tratto urbano della A14 interessato è quello che va da Borgo Panigale a San Lazzaro. Dovrebbe essere realizzato anche un nuovo svincolo per l’aeroporto Marconi, oggi raggiungibile solo dalla tangenziale. Con l’allargamento tra tangenziale ed autostrada potranno transitare per il nodo bolognese fino a 150-180 mila veicoli in più al giorno.

È evidente che l’impatto da un punto di vista ambientale sulla città sarà molto pesante. Si pensa quindi di realizzare una vera e propria copertura di buona parte del tracciato, circa 15 km tra l’uscita 3 e San Lazzaro. Il nodo in questo caso sono i costi, difficili da ipotizzare a progettazione ancora da avviare. Se il progetto del Passante Nord richiedeva quasi 1,3 miliardi di euro, fino ad oggi le stime per l’allargamento di autostrada e tangenziale indicano un investimento di 5-600 milioni, senza però comprendere il costo della copertura. Tra le mitigazioni ambientali che dovrebbero essere realizzate anche aree boscate attorno al tracciato per circa 400 ettari complessivi.

Ma il “taglio” del nodo bolognese, prevede anche numerose altre opere stradali complementari che creano un sistema integrato con l’accoppiata autostrada-tangenziale. Sono la realizzazione del 2° lotto del Nodo di Rastignano (nella zona nord est di Bologna), del 3° lotto della Lungosavena sempre nel quadrante nord est, la realizzazione della Complanare nord da San Lazzaro di Savena a Ozzano e dell’Intermedia di Pianura che con andamento est-ovest andrà a collegare la Trasversale di Pianura con la Tangenziale. Ancora la sistemazione del nodo di Funo per migliorare la accessibilità all’Interporto di Bologna e al Centergross. Il complesso di queste opere, sempre a carico di Autostrade, dovrebbe richiedere un investimento complessivo di circa 150-170 milioni di euro.

Con la cancellazione del progetto Passante Nord, tirano un sospiro di sollievo i numerosi comitati contrari all’opera. Già si mobilitano però i contrari all’allargamento in sede di autostrada e tangenziale che tagliano come una lama la città e, nel quartiere San Donnino, si registra già la nascita di un comitato per il no. Oltretutto ci si chiede come mai gli amministratori locali per anni hanno detto che l’allargamento in sede era impossibile per mancanza di spazio mentre ora non c’è problema nell’aggiungere ben quattro corsie (due per autostrada e due per tangenziale) al tracciato attuale. Sarà interessante vedere le soluzioni progettuali che Autostrada per l’Italia elaborerà nei prossimi mesi.

Il premier Renzi definendo l’accordo sottoscritto «una cosa bellissima e importantissima» ha sottolineato che il Passante di Mezzo non rientra nell’elenco delle opere da sbloccare ma che piuttosto «c’era da fare un progetto più intelligente possibile e dare una risposta ai bolognesi che la attendevano da anni». Del resto la scelta di potenziare l’esistente piuttosto che realizzare nuove opere è uno degli indirizzi che il Mit guidato da Delrio si è dato su input del prof. Ennio Cascetta, che guida la rinnovata Struttura Tecnica di Missione del Ministero.

Tra i commenti all’accordo quello di Ance Bologna è particolarmente cauto; secondo i costruttori aderenti a Confindustria non è detto che l’ampliamento in sede risolva davvero i problemi di congestione del nodo bolognese, e sarebbe necessario fin da subito rimettere mano alla trasversale di pianura estendendone il percorso fino Modena Campogalliano ad ovest e fino al raccordo A14 per Ravenna a est.