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Boccia: «Siamo all’inizio del cambiamento, non possiamo distrarci»

«Lo scenario internazionale e quello interno ci inducono alla prudenza. Siamo solo all’inizio di una fase di cambiamento ma non possiamo distrarci, né noi né la politica, perché dobbiamo recuperare parecchi punti di Pil persi. Per questo motivo ancora non possiamo usare la parola ripresa». Vincenzo Boccia, leader di Confindustria, sparge cautela sulle prospettive economiche all’assemblea degli industriali di Pisa, aperta dall’intervento del presidente Federigo Federighi che sollecita «la fine di annunci a effetto e di dichiarazioni improntate all’ottimismo».

Sulle cose da fare come imprenditori, Boccia spiega: «Dobbiamo fare il passaggio da produttori a imprenditori, essere eccellenti in ogni funzione aziendale, spiccare il salto di dimensione. E quindi dobbiamo crescere, dialogare diversamente con la comunità finanziaria, rafforzare la presenza sui mercati internazionali, innovare e investire in ricerca e sviluppo, assicurare al nostro capitale umano una formazione costante e di valore».

«Dobbiamo aprire una grande stagione di corresponsabilità e compartecipazione – aggiunge il presidente di Confindustria – in cui tutti devono fare la loro parte a cominciare dai sindacati». Da qui la proposta già lanciata da Confindustria dello scambio tra salario e produttività: «Con i sindacati dobbiamo costruire il circolo virtuoso della produttività – aggiunge Boccia – per dare più salari, più occupazione e più domanda interna. Chiediamo al Governo di non occuparsi delle regole della contrattazione, che spettano a noi, quanto piuttosto di politica fiscale, con la detassazione e decontribuzione dei premi di produzione senza tetto».

Le relazioni industriali, secondo Boccia, devono diventare un fattore di competitività: «Dobbiamo recuperare il gap che ci divide dalla Germania, se rimuovessimo tutti i deficit di competitività che scontiamo nei confronti degli altri Paesi potremmo diventare una delle maggiori potenze industriali del mondo».