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Banda ultralarga, prima gara da 1,4 miliardi

Parte la fibra ottica di Stato nelle aree a fallimento di mercato, vale a dire quelle in cui i privati non intendono investire in proprio. A poco meno di un anno dallo sblocco dei fondi da parte del Cipe (a cui si aggiungono fondi regionali), tutti gli adempimenti autorizzativi, tecnici e burocratici sono stati finalmente espletati e il bando di gara per le prime sei regioni, con cui si mettono sul piatto 1,4 miliardi, è formalmente partito con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

L’oggetto del bando è «la concessione per la progettazione e costruzione nonchè la manutenzione e gestione in modalità wholesale a tempo determinato di una infrastruttura passiva a Banda Ultralarga di proprieta’ pubblica, anche mediante l’utilizzo di componenti di infrastrutture già esistenti e finalizzati all’offerta di servizi a banda ultralarga». Nelle aree bianche del territorio delle regioni: Abruzzo e Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto.

L’importo complessivo massimo dell’investimento, comprensivo dell’Iva, è pari a 1.405.377.950 (1,4 miliardi di euro), suddiviso in lotti (si veda più avanti).

Le prime sei regioni interessate sono dunque Abruzzo, Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto, per un totale di 6,5 milioni di cittadini, oltre 3,5 milioni di unità immobiliari e 3mila comuni: si tratta di territori particolarmente ‘assetati’ di banda ultralarga, se si pensa che da soli coprono il 46% circa delle cosiddette aree bianche, cioè quelle dove non si è ‘prenotato’ nessun operatore nella consultazione effettuata dal ministero dello Sviluppo economico. Per questo in queste zone interverrà lo Stato attraverso la società Infratel Italia, che materialmente gestirà la gara.

Nello specifico, ad Abruzzo e Molise saranno riservati fino a circa 123 milioni di euro, all’Emilia Romagna 232 milioni, alla Lombardia 439 milioni, alla Toscana 222 milioni e al Veneto 388 milioni. In totale, si tratta appunto di circa 1,4 miliardi, poco meno della metà dei 3 miliardi totali messi a disposizione: i fondi restanti verranno quindi destinati alle altre regioni, i cui bandi, ha assicurato il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, «partiranno entro l’estate».

Con la pubblicazione in Gazzetta, dice ancora Giacomelli, «il Piano per la banda ultralarga fa un passo in avanti decisivo per mettere l’Italia al passo con i più virtuosi paesi europei entro il 2020».

Da un punto di vista tecnico il bando prevede la progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione di una rete passiva e attiva di accesso in modalità wholesale, che consenta agli operatori di tlc di fornire servizi agli utenti finali a 100 Mega e comunque non al di sotto dei 30 Mega. La rete sarà data in concessione per 20 anni e rimarrà di proprietà pubblica.

La procedura di gara si svolgerà in due fasi: la prima sarà quella della prequalifica dei concorrenti, nel corso della quale gli operatori economici interessati devono fornire informazioni in riferimento ai requisiti minimi di partecipazione e sulle infrastrutture che intendono utilizzare presentando la domanda entro il 18 luglio; nel corso della seconda, invece, i concorrenti ammessi a partecipare alla gara saranno invitati a presentare l’offerta tecnica ed economica.

Il bando precisa i seguenti requisiti:
«A) Requisiti del concessionario: a) fatturato medio relativo alle attività svolte negli ultimi cinque anni antecedenti alla pubblicazione del bando; b) capitale sociale non inferiore ad 1/20 (un ventesimo) dell’investimento previsto per l’intervento; c) svolgimento negli ultimi cinque anni di servizi di cessione di infrastruttura in fibra ottica e/o manutenzione di reti in fibra ottica; d) svolgimento negli ultimi cinque anni di almeno un servizio di cessione di infrastruttura in fibra ottica e/o manutenzione di reti
in fibra ottica.
B) Requisiti del costruttore: attestazione SOA OS 19 in VIII classifica.
C) Requisiti di progettazione: a) fatturato medio annuo per servizi attinenti all’ingegneria e all’architettura espletati negli ultimi cinque esercizi; b) fatturato medio annuo per servizi attinenti all’ingegneria e all’architettura relativi ad opere rientranti nella classificazione T.02 della tavola allegata al D.M. 31 ottobre 2013, n. 143».