Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Anas – Dipartimento Nazionale di Protezione Civile: monitoraggio opere d’arte

Si è svolta su ‘Rialto’ e ‘Tenza’, due viadotti dismessi del vecchio tracciato autostradale della A3 “Salerno-Reggio Calabria” – in corrispondenza del km 37,000 nei pressi dello svincolo di Campagna (SA) – un’attività congiunta tra Anas e Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, per la sperimentazione di nuove tecnologie di monitoraggio sulle opere d’arte.

All’incontro hanno partecipato per Anas la struttura del Coordinamento Emergenze, rappresentata dal geom. Gino Romanello e dal Geom. Gabriele Bernardini, il Dirigente Area Tecnica Esercizio dell’Ufficio per l’Autostrada SA-RC – Sezione Distaccata di Salerno – Ing. Nicola Picariello, il Capo Centro ed il Capo Nucleo SA-RC Ing. Luciano Liguoro e geom. Mario Raucci, il cantoniere Carmine Vecchio e tre tecnici del monitoraggio dei ponti stradali, gli Ingegneri Nicola Megale e Fabio Vigorito ed il geom. Antonio Minieri.

Nell’ambito della collaborazione avviata negli ultimi anni tra l’Azienda e la Protezione Civile, l’incontro è stato volto a testare l’affidabilità dei dati relativi allo stato di conservazione delle opere, raccolti attraverso l’utilizzo di droni – Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR) per la realizzazione di riprese aeree – comparandoli con quelli acquisiti attraverso i mezzi classici “by-bridge”, ovvero mezzi provvisti di piattaforme aeree in grado di ispezionare, nel dettaglio, le strutture delle opere d’arte.

Durante l’incontro i tecnici hanno convenuto sul fatto che l’utilizzo del drone si riveli più immediato e più utile per l’individuazione di dissesti macroscopici, in condizioni di massima sicurezza per gli operatori che – potendo operare in modalità remota – sono al riparo da pericoli in casi di emergenze.

I droni risultano essere senz’altro flessibili poiché consentono di raggiungere punti difficilmente fruibili direttamente dall’uomo e permettono, al contempo, una rapida ricognizione dello stato dei luoghi, soprattutto in caso di calamità; com’è ovvio l’impiego della tecnologia non sostituisce l’intervento diretto del Tecnico, ma rappresenta senz’altro una metodologia d’indagine preliminare.

Dalle prime conclusioni circa le attività di monitoraggio svolte è emerso altresì che entrambi i dispositivi (sia i by-bridge che i droni) forniscono informazioni complementari, consentendo anche un più facile coordinamento tra le attività dei tecnici.

Il piano di monitoraggio delle opere rientra in un più ampio Programma di collaborazione tra Anas e Protezione Civile che riguarda aspetti di pianificazione e gestione delle emergenze.

Tale lavoro, nello specifico, ha l’obiettivo di definire una scheda di rilevamento dell’opera utilizzabile in maniera agevole e veloce in occasione di eventuali scenari di emergenza di tipo sismico.