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Anas, Armani: per il bilancio 2015, necessario definire passività e corrispettivo

“Per Anas ci vuole una scelta strategica del Paese che la definisca come un’azienda come FS, Rai ed Enac, come le altre società dello Stato che hanno un business industriale”.

Lo ha detto il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani a margine di un convegno dell’Ance sul nuovo codice degli appalti. Interpellato dai giornalisti  sul decreto Madia contro cui lo stesso Armani si era scagliato più di un mese fa, il Presidente ha detto: “Il problema non è il decreto Madia in sé”, il cui intento “è correttissimo, di mettere sotto controllo una serie di partecipazioni diffuse senza nessun controllo”. “Il problema dell’Anas, che è una società industriale di primo livello, – ha sottolineato Armani -, è quello di essere omologato a un mare magnum di aziende piccole”.

Alla domanda su quando avverrà l’approvazione del bilancio della società, Armani ha risposto: “il più tardi possibile”, perché – ha spiegato – sono da definire una serie di cose, tra cui il contenzioso e l’implementazione della stabilità 2016 col corrispettivo di servizio.

A proposito dei contenziosi, il top- manager ha sottolineato che il sistema attuale degli appalti “ci ha consegnato un settore tra i più litigiosi”: in particolare i contenziosi accumulati dall’Anas ammontano a 9,6 miliardi di euro, di cui 5,5 miliardi di contenziosi attivi e 4,1 miliardi coperti da riserva.

Nel nuovo Codice degli Appalti, però, è stato fatto “un grande passo avanti sulla gestione dei contenziosi”, ha detto il presidente dell’Anas: “Avere uno strumento importante ed efficace sul contenzioso è fondamentale e l’utilizzo di Anac come centrale di coordinamento è un elemento che ci vede molto favorevoli e particolarmente contenti”.

In generale sul codice degli appalti, il presidente ha detto che “porta una fortissima semplificazione, perché meno regole migliorano la prospettiva cui arriviamo”.