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Anac, arriva il rating d’impresa per gli appalti da utilizzare in fase di accesso alle gare

Arriva il rating di impresa per gli appalti pubblici. L’Autorità anticorruzione ha appena pubblicato un altro pacchetto di linee guida di attuazione del Dlgs n. 50 del 2016, da sottoporre alla consultazione degli operatori nei prossimi giorni: i contributi del mercato dovranno essere inviati entro il 27 giugno. Tra questi documenti, oltre alle regole su Ppp e motivi di esclusione, compaiono anche le prime indicazioni sul rating di impresa. Assumerà l’aspetto di una valutazione ponderale con l’assegnazione di un punteggio massimo di cento, da utilizzare in fase di accesso alle gare.

Alcuni eventi e requisiti, nel corso della vita della società, potranno aggiungere o tagliare punti: capacità professionale, rispetto dei tempi, incidenza del contenzioso, regolarità contributiva, sanzioni per omessa denuncia di tentativi di corruzione. Non si partirà, però, da subito. L’Anticorruzione prevede l’attivazione di una fase sperimentale, per limare il sistema e mettere a regime il suo funzionamento che, comunque, sarà portato avanti in stretta collaborazione con le Soa.

Il rating è previsto dall’articolo 83 comma 10 del Codice appalti. Il suo obiettivo è utilizzare i criteri reputazionali delle imprese per la qualificazione e selezione degli offerenti, per integrare il sistema attualmente in vigore e consentire la partecipazione alle gare solo alle imprese che siano effettivamente in salute e non siano in odore di corruzione. Per metterlo a regime, nel documento di consultazione l’Anac prospetta una serie di soluzioni che, una volta acquisito il parere del mercato, saranno attuate tramite altri provvedimenti.

La prima questione riguarda l’algoritmo di calcolo, ovvero il sistema di punteggi nel quale far confluire il rating. L’Anac sceglie la soluzione di un unico punteggio finale che sintetizzi in un dato numerico tutte le informazioni che lo compongono e, più nello specifico, il meccanismo della somma ponderata dei vari elementi che rientrano tra i requisiti reputazionali. Ogni impresa viene sottoposta obbligatoriamente a una valutazione e ottiene un punteggio pari a un massimo di cento. Nel corso della sua vita, poi, questo rating può crescere o diminuire, in relazione a una serie di parametri.

Proprio questi requisiti reputazionali sono oggetto della valutazione dell’Authority. La premessa è che bisogna evitare intrecci e duplicazioni con altri capitoli del Codice dove ci sono previsioni simili, come la sezione dedicata alle cause di esclusione o i criteri relativi all’offerta economicamente più vantaggiosa. L’Anac valuterà la capacità strutturale (saranno individuati indicatori della capacità dell’impresa), il rispetto dei tempi e dei costi (saranno valutati i comportamenti in fase di esecuzione), l’incidenza del contenzioso (sarà considerato il contenzioso con esito negativo), la presenza del rating di legalità, la regolarità contributiva e contrattuale, le sanzioni per omessa denuncia di richieste estorsive e contributive. Accanto a questi saranno valutati tutti i comportamenti tenuti in fase di esecuzione, potenzialmente idonei a configurare una causa di esclusione dall’appalto. Per ognuno di questi elementi sarà determinato il valore massimo di premialità e penalizzazione, graduando poi la penalizzazione stessa sulla base di una serie di fattori. Ad ogni indice, poi, sarà attribuita una valenza temporale.

Il rating avrà un effetto premiante in sede di accesso alla gara. Nel caso di una procedura a inviti, invece, potrà operare come criterio di preferenza nella scelta dei soggetti da invitare. Non si partirà, comunque, da subito. Servirà un periodo per allineare la raccolta di dati alle esigenze del rating di impresa. «Per tali ragioni è ipotizzabile avviare un periodo sperimentale nell’applicazione del rating al sistema di qualificazione, e più precisamente nell’ambito dei lavori per le gare superiori a 150.000 euro, mediante l’attivo coinvolgimento delle Soa». Con la sperimentazione di potrà affinare il sistema e verificarne l’operatività.