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VW, truccate 11 milioni di auto. Ue all’attacco: «Andremo fino in fondo»

Si allarga lo scandalo delle emissioni truccate da Volkswagen. In una nota il gruppo tedesco, le cui azioni sono crollate in Borsa (-19,3%) anche nella giornata di ieri, ammette: un’inchiesta interna ha rivelato l’utilizzo del software incriminato per alterare le emissioni inquinanti, non solo sui 480mila veicoli venduti negli Usa, ma anche in altri 11 milioni di veicoli diesel commercializzati nel resto del mondo. Il gruppo tedesco ha inoltre annunciato accantonamenti record di 6,5 miliardi nel bilancio del terzo trimestre in vista della maxi-multa in arrivo dalle autorità americane.

Sul caso è intervenuta anche la cancelliera Angela Merkel, che ha chiesto di fare «piena chiarezza». Di fronte alla portata dello scandalo traballa la poltrona dell’amministratore delegato Martin Winterkorn: secondo Tagesspiegel il manager 68enne verrebbe scaricato entro venerdì (quando verrà esaminata dai 20 componenti del Consiglio di amministrazione) e sarebbe già pronto il suo sostituto: Matthias Mueller, attuale numero uno della controllata Porsche.

Nel pomeriggio di ieri il Ceo di Wolfsburg ha chiesto «scusa per la cattiva condotta della compagnia». Winterkorn ha promesso «franchezza e trasparenza massime» e ha affermato che «non dovranno verificarsi mai più manipolazioni alla Volkswagen». In un videomessaggio Winterkorn ha dichiarato che «fare chiarezza riveste la massima priorità» e ha aggiunto: «Non abbiamo ancora tutte le risposte allo scandalo sui gas di scarico». Il Ceo ha chiesto anche «fiducia per andare avanti». Poi ha aggiunto: «Metteremo tutto sul tavolo, il più velocemente possibile e in modo trasparente».

In una nota diffusa ieri mattina, il gruppo di Wolfsburg ha spiegato che «i nuovi veicoli con motori diesel Euro 6 attualmente disponibili nell’Unione Europea rispettano gli standard legali e ambientali». Tuttavia un’inchiesta interna ha rivelato «discrepanze» tra le emissioni dichiarate e quelle effettive «in undici milioni di veicoli nel mondo equipaggiati con motori diesel EA 189», lo stesso tipo di motore finito nel mirino negli Stati Uniti, ben oltre dunque i 480mila veicoli coinvolti oltreoceano.

Il gruppo «sta lavorando intensamente – prosegue la nota – per eliminare queste deviazioni … ed è in contatto con le autorità preposte e con l’Autorità federale tedesca per i trasporti (KBA – Kraftfahrtbundesamt)». Per coprire i costi legati a questa vicenda Vw ha inoltre deciso di accantonare 6,5 miliardi di euro dal bilancio del terzo trimestre del 2015, numeri che potrebbero essere rivisti. Anche gli obiettivi di utile per il 2015 saranno «rivisti».