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Visco: infrastrutture e riqualificazione urbana per sostenere la ripresa

La ripresa economica è cominciata in Italia – ha sancito il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco nelle considerazioni finali del 26 maggio – e le riforme avviate dal governo sono importanti nell'innalzare la produttività e il potenziale di crescita, ma la ripresa italiana è più debole che in altri paesi dell'eurozona e soprattutto rischia di non essere in grado di generare nuova occupazione, perché si accompagna anche a processi di ristrutturazione industriale che riducono i posti di lavoro, senza che la domanda di personale da parte delle imprese più innovative sia in grado, almeno nel breve periodo, di compensarne i cali.

Anche la politica monetaria espansiva della Bce, pur indispensabile a evitare ristagno della produzione e bassa inflazione, non basta da sola a garantire una crescita duratura.

Per questo – sostiene il governatore Visco – «sarà necessario anche investire in infrastrutture, istruzione e formazione». Bisogna allora «sostenere, anche grazie all'innovazione, l'attività in settori dove l'Italia ha tradizioni importanti ma carenze di rilievo e dove vi è ancora bisogno di un elevato contributo di lavoro».

In particolare, secondo Visco, «Una maggiore attenzione, maggiori investimenti pubblici e privati per l'ammodernamento urbanistico, per la salvaguardia del territorio e del paesaggio, per la valorizzazione del patrimonio culturale possono produrre benefici importanti, coniugando innovazione e occupazione anche al di fuori dei comparti più direttamente coinvolti, quali edilizia e turismo».

Visco ha segnalato che «Emergono segni di miglioramento nel mercato del credito», con «le nuove erogazioni tornate a crescere dagli ultimi mesi del 2014» e «una diminuzione significativa del costo della raccolta bancaria».

Tuttavia questo non riguarda l'edilizia. «Nei settori dell'economia dove le prospettive sono già migliorate – ha detto Visco – i prestiti alle aziende con condizioni finanziarie equilibrate hanno ricominciato a crescere. Nei settori per i quali la ripresa è più lenta, in particolare nelle costruzioni, si registra invece tuttora una flessione».

«Giusto il monito del Governatore di Banca d'Italia alla politica a investire in edilizia, e in particolare su riqualificazione e salvaguardia del territorio, per rilanciare l'occupazione che altrimenti rimane troppo debole». Così il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, commenta le dichiarazioni di Ignazio Visco all'Assemblea annuale di Banca d'Italia.

«Solo pochi giorni fa abbiamo presentato un elenco di oltre 5000 opere immediatamente cantierabili diffuse su tutto il territorio che corrispondono a interventi utili per i cittadini per la sicurezza delle scuole, contro il dissesto idrogeologico e per l'ammodernamento delle città italiane – continua Buzzetti, che aggiunge «un piano da circa 10 miliardi, consegnato al Ministro Delrio, capace di creare subito 165.000 posti di lavoro, coinvolgendo più di 80 settori industriali».

«Le condizioni macroeconomiche adesso ci sono – conclude Buzzetti – bisogna riavviare il circuito del credito che per le costruzioni, come sottolinea lo stesso Governatore, è ancora negativo, con una perdita di oltre il 70% dei finanziamenti alle imprese a partire dal 2007. I segnali che provengono oggi dal mercato della casa, però, fanno ben sperare, per questo è fondamentale che le banche accompagnino questo processo di ripresa».