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Valdastico Nord, salta il Cipe, troppo debole il sì di Trento

Il via libera della Provincia di Trento all'autostrada Valdastico Nord non c'è ancora, a differenza di quanto un po' ottimisticamente aveva dichiarato mercoledì scorso il governatore veneto Luca Zaia. E l'intesa arrivata il giorno dopo, giovedì 25 giugno, presso il Ministero delle Infrastrutture, tra lo stesso Zaia e il presidente della provincia autonoma di Trento Ugo Rossi è troppo debole per costruirci sopra la prevista presa d'atto del Cipe con la contestuale richiesta a Bruxelles della proroga della concessione per la Brescia-Padova Spa.

Non ci sarà dunque il Cipe straordinario per la Valdastico, ipotizzato prima per il 26 e poi per il 30 giugno. Tuttavia senza proroga la concessione della Brescia-Padova è destinata a decadere nel giro di sei mesi, visto che in base agli accordi con la Commissione Ue del 2009 l'allungamento dal 2013 al 2026 sarebbe arrivato solo se il Cipe avesse approvato entro il 30 giugno 2015 il progetto definitivo dell'autostrada (cosa che non avverrà). E la società (controllata al 45% da Re Consult Infrastrutture, una Spa con soci forti Intesa Sanpaolo e Astaldi, e poi con gli enti locali al 32%) ha già chiesto con un ricorso al Tar indennizzi di almeno 1,2 miliardi di euro allo Stato per i ritardi nell'approvazione del progetto.

Il governo, sia la presidenza del Consiglio che il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio (a differenza di quanto sostenuto dal suo predecessore Maurizio Lupi) ritengono che non ci siano i presupposti costituzionali per approvare l'opera senza l'assenso della Provincia di Trento, o peggio ancora un dissenso. Tuttavia vogliono utilizzare questo filo di dialogo e disponibilità che il presidente Rossi ha in effetti aperto.

Dunque la richiesta della proroga alla Commissione europea ci sarà comunque, ma arriverà dal Ministero delle Infrastrutture, che spiegherà quanto segue agli uomini di Juncker, arrampicandosi non poco sugli specchi: si dirà che tra Trento e il Veneto c'è stata una intesa che prevede la costituzione immediata di un "comitato paritetico", che dovrà costruire un accordo procedimentale da firmare entro 60 giorni (fine agosto) tra i due presidenti. Accordo che dovrebbe in sostanza prevedere la rinuncia del Veneto alla superstrada Valsugana e il via libera di Trento alla progettazione di un nuovo tracciato, con meno impatto ambientale di quelli finora previsti, per la Valdastico Nord.

Per fare e approvare questo nuovo progetto il Mit chiedrà dunque a Bruxelles una proroga della concessione di almeno 18 mesi.

Finché Trento, tuttavia, non firma l'intesa di legge obiettivo sul nuovo progetto l'opera resta "appesa", e c'è il rischio che la provincia autonoma – una volta incassato l'affidamento in house dell'Autobrennero – faccia un'altra volta marcia indietro.