Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Ue, si chiude il Semestre italiano: luci ed ombre

Con il discorso del premier Matteo Renzi a Strasburgo davanti al Parlamento Europeo, oggi si chiuderà il Semestre italiano di Presidenza del Consiglio Ue. Il testimone passerà alla Lettonia, che raccoglierà l’eredità del lavoro svolto dall’Italia. Sei mesi di luci ed ombre, di obiettivi raggiunti e anche di temi sui quali i passi avanti sono stati pochi.
 
Il calendario, va sottolineato, ha riservato all’Italia un Semestre breve. Tra le vacanze estive e quelle di Natale, il tempo effettivo per lavorare è stato di circa quattro mesi e mezzo. L’aspetto probabilmente più evidente, quello su cui si è incentrato soprattutto il dibattito, è stato il dualismo tra austerità e crescita. La Presidenza italiana aveva l’obiettivo dichiarato di spostare maggiormente l’attenzione sui temi degli investimenti, della flessibilità e dell’occupazione.

Qualche risultato è stato raggiunto. Proprio oggi la Commissione approverà la proposta di regolamento che istituisce il Fondo europeo per gli investimenti strategici, architrave del piano Juncker di 315 miliardi di euro presentato a ottobre, e le nuove linee guida sui criteri di interpretazione del Patto di Stabilità. Il confronto sui contenuti tra falchi e colombe sarà animato fino all’ultimo minuto, ma al centro dovrebbero esserci un’interpretazione delle regole meno rigida e un ammorbidimento dello sforzo richiesto ai Paesi che si impegnano nelle riforme.
 
Il volto dell’Unione Europea in politica estera è italiano. La nomina di Federica Mogherini ad Alto Rappresentante per la politica estera e la sicurezza è stata fortemente voluta dall’Italia. L’Europa è attesa da sfide su più fronti e il nostro Paese si è assicurato un ruolo centrale nella diplomazia.
 
Tra i temi caldi c’è sicuramente quello dell’immigrazione. È molto sentito al confine Sud dell’Ue, ma trova meno attenzione dai Paesi del Centro e del Nord Europa. Il Semestre italiano ha visto la chiusura di Mare Nostrum, che costava all’Italia 9 milioni di euro al mese, e la nascita del programma Triton, che ha a disposizione un budget di 3 milioni di euro al mese. Gli sbarchi intanto continuano.
 
Da registrare la chiusura di una serie di intese nel settore Ecofin, dalla fine del segreto bancario, alla clausola anti abusi contro la doppia non imposizione fiscale delle imprese multinazionali, fino all’accordo sull'antiriciclaggio. Per quanto riguarda l’ambiente, è stata approvata la direttiva sulla libertà per gli Stati membri di vietare la coltivazione degli Ogm.

Nessun accordo invece sul “Made In”. Il testo della direttiva che prevedeva l’obbligo di indicare nell’etichetta l’origine dei prodotti non alimentari fabbricati nei Paesi terzi non ha superato l’esame del Consiglio.
 
In generale, in Italia in questi mesi non si è parlato moltissimo dell'Europa e dei valori fondanti dell'Ue. Spesso è stata citata in termini negativi, di frequente si è fatto riferimento all’Unione Europea come arbitro che impone le riforme (“Ce lo chiede l’Europa”). Da questo punto di vista, rispetto a un anno fa è cambiato davvero poco.