Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Torino-Lione, la tratta internazionale potrà costare al massimo 8,6 miliardi

Ormai il costo della Nuova Linea Torino Lione (NLTL), nel suo tratto transnazionale è stato sancito e certificato da un ente indipendente (la Tractebel Engineering), e non potrà oltrepassare gli 8,6 miliardi di euro. A rendere noto il dato è stata la Telt, la società che ha preso il posto di Ltf, che ha l’incarico da Italia e Francia di costruire concretamente il tunnel sotto le Alpi e, appunto, la tratta internazionale della Tav.

L’illustrazione delle conclusioni dell’indagine effettuata è avvenuta mercoledì scorso nel corso della prima riunione del Consiglio di amministrazione di Telt che si è svolta a Chambery in Francia (una delle due sedi della stessa società). La prima riunione del Cda, è stata anche l’occasione per l’ennesima visita al cantiere sul lato francese di una delegazione di Sindaci dei comuni transalpini. Il tetto di 8,6 miliardi di euro, è stato fissato per i 65 chilometri della linea ferroviaria da Saint-Jean-de-Maurienne a Bussoleno (Torino), per i quali la Ue ha garantito un contributo di 813 milioni di euro, relativi alle opere cantierabili fino al 2019 e che avranno un importo totale stimato in 2,9 miliardi. ”Il costo massimo certificato – ha sottolineato Mario Virano, Direttore generale di Telt – è pari al valore di riferimento con il quale ci siamo sempre confrontati. Questa documentazione sarà ora trasmessa ai governi italiano e francese per le loro autonome valutazioni. Ma la Ue, assegnandoci il massimo del finanziamento possibile (quota del 40%, ndr), ha riconosciuto l'eccellenza del progetto e dei lavori che stiamo effettuando”.

Telt, come si è detto, è stata creata qualche mese fa e sostituisce Ltf nei lavori di realizzazione e di successiva conduzione della NLTL. In ogni caso, in Francia e in Italia i lavori non si sono fermati in questi mesi, così come non si è fermata l’attività nell’Osservatorio Valle di Susa che ha il compito di integrare meglio la realizzazione della NLTL nel territorio della Valsusa.

Per quanto riguarda i lavori in territorio francese, il cantiere aperto è quello di Saint-Martin-La-Porte dove si sta scavando un nuovo tunnel esplorativo, che collegherà due delle tre discenderie già da tempo finite sempre in Francia, fino a La Praz..Si tratta di uno scavo fatto per analizzare le caratteristiche delle rocce, ma già nell'asse e dello stesso diametro della canna verso l'Italia della maxi-galleria che arriverà fino a Susa in Italia. Ad oggi, in Francia, è già stata realizzata la camera che ospiterà la fresa, che nei primi mesi del 2016 entrerà in azione.

Anche in Italia, pur fra periodiche contestazioni, stanno proseguendo i lavori avviati per la realizzazione della discenderia di Chiomonte (Torino). In questo caso, è stato spiegato da Telt, è stato superato il quarto chilometro sul totale di 7,5 previsti. Anche questa è un'opera preparatoria all'infrastruttura ferroviaria.

Telt sta lavorando, su indicazione del Cipe, anche all’ipotesi di realizzazione del tunnel di base, lungo 57 chilometri, a partire proprio da Chiomonte e non da Susa come attualmente previsto. Le motivazioni sono legate alla sicurezza del cantiere. “Una simile scelta – ha precisato però Virano -, può essere fatta solo sulla base di un’analisi precisa e comparata fra i due siti”. Per questo, Telt ha lanciato un bando per selezionare una società in grado di effettuare uno studio i cui risultati si avranno fra circa dieci mesi. Nel caso di variazione della sede del cantiere, tuttavia, non cambierà la sede della stazione internazionale progettata dall’architetto Kengo Kuma.

Entro la fine del 2015, Italia, Francia ed Ue dovranno sottoscrivere ufficialmente l’accordo che sancisce il contributo del 40% da parte dell’Europa. Sempre entro il prossimo dicembre, inoltre, i ministri dei Trasporti dei due Paesi dovranno firmare le lettere di ratifica del trattato internazionale che costituisce la cornice giuridica e diplomatica entro la quale la NLTL viene realizzata. Entro la fine del 2016, poi, i due Parlamenti nazionali dovranno assolutamente ratificare il trattato: senza questa ratifica i cantiere per la realizzazione del tunnel sotto la montagna non potranno essere avviati.