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Su quell’autostrada «corre» l’economia

«L'Italia ha bisogno di completare le opere», ha detto il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio inaugurando lunedì l'ultimo tratto della Valdastico Sud, i sette chilometri che mancavano per collegare l'A4, all'altezza di Vicenza, alla provincia di Rovigo. Verità appropriata. Perché, a fronte dell'evento positivo – l'apertura di un'opera strategica per le aree industriali del Veneto inferiore – restano ancora da completare decine di infrastrutture fondamentali per lo sviluppo del Paese.

E perché lo sviluppo del Paese passa anche attraverso le infrastrutture. Ma non si tratta solo di mancanza di soldi: molte volte le opere non vengono fatte perché non c'è accordo tra le parti interessate. Proprio la Valdastico ha in sè una contraddizione: il tratto nord è lontanissimo dalla realizzazione, la Provincia di Trento non ne vuol sentir parlare.

Da anni si cerca un accordo, senza successo. Al di là delle ragioni, è innegabile che siano stati anni buttati, in cui l'economia del territorio ci ha rimesso, tempo perso che avrebbe potuto essere impiegato nella realizzazione dell'opera o nella scelta di una alternativa. Ci possiamo ancora permettere la gestione polemica e litigiosa (all'italiana) delle cose, davanti ad un mondo che non smette di correre, anzi accelera?