Prende come esempio di eccellenza l’industria motociclistica, che ha dimostrato di essere all’avanguardia per innovazione, ricerca, sostenibilità ambientale, mettendo insieme le «doti tipiche del saper fare italiano». Tutta l’Italia, nel suo complesso, si deve dotare di una «strategia di politica industriale, che guardi al futuro coniugando ricerca e innovazione con lo sviluppo economico e offra alle imprese nuove opportunità di investimento e modernizzazione». Confindustria, ha detto il presidente Giorgio Squinzi, è da tempo impegnata su questo fronte. E lo ha sottolineato inaugurando Eicma, l’Esposizione mondiale del motociclo.
Dopo anni di crisi il pil italiano è «in territorio positivo», ed anche la produzione industriale «ci consegna la fotografia di un paese che sta lentamente agganciando la ripresa». Un contesto che però, secondo Squinzi, potrebbe essere messo in discussione se si dovessero concretizzare i rischi di un rallentamento globale. «Per questo – ha aggiunto – è importante il lavoro che il nostro paese riuscirà a fare al proprio interno, per rafforzare la ripresa e portare il tasso di crescita stabilmente oltre il 2%».
Serve un impegno «deciso», che consolidi i risultati acquisiti con il percorso di riforme avviato dal governo, «compiendo ulteriori passi in un’ottica di lungo periodo». Sono tra l’altro ancora da valutare gli eventuali effetti dell’attentato terroristico di venerdì scorso a Parigi: «dobbiamo aspettarci qualche traballamento, lo temo fortemente, ma mi auguro che alla fine si riesca a venirne fuori».
Per il presidente di Confindustria la legge di stabilità va nella giusta direzione: «la manovra torna ad essere espansiva grazie all’impegno del governo nell’utilizzare tutti gli spazi che l’Europa ha reso disponibili sul fronte della flessibilità dei conti pubblici, nonché all’attenzione rivolta agli investimenti privati e alla riduzione della pressione fiscale a favore di imprese e lavoratori», ha detto ieri Squinzi.
Ciò premesso, ci sono alcuni punti di debolezza che dovranno essere affrontati. Va ulteriormente rafforzata la riduzione delle tasse, «per portare la pressione fiscale in Italia in linea con la media europea». Va affrontato in modo serio il tema della spending review, «superando l’approccio per tagli lineari e puntando su una vera qualificazione della spesa pubblica», in modo da renderla uno «strumento attivo di politica industriale».
Nelle prossime settimane sarà fondamentale completare il percorso legislativo del provvedimento, ha sollecitato il presidente di Confindustria, «acquisendo le misure positive che vanno nella direzione del rilancio dell’attività imprenditoriale e degli investimenti, intervenendo su quelle che possono essere ulteriormente migliorate per sostenere la competitività del tessuto produttivo». È dall’industria, ha aggiunto, che l’Italia deve ripartire per avere una crescita dell’economia sempre più solida.
I dati dell’industria del motociclo, con l’Italia leader in Europa, ha sottolineato Squinzi, sono una testimonianza delle «leve» che l’Italia ha per essere competitiva. «Si tratta di azionare queste leve, i nostri motori hanno bisogno di miscele e oli giusti per poter girare al meglio e far crescere l’economia». L’industria del motociclo, con l’Italia primo paese esportatore in Europa, con oltre 600 milioni di fatturato, prima di Germania e Austria, dimostra la forza della nostra industria. Ma la domanda estera, è l’osservazione del presidente di Confindustria, potrebbe essere ridimensionata dalla dinamica del commercio mondiale. Ecco perché è opportuno rafforzare la ripresa. E fronteggiare le altre emergenze che il nostro paese e l’Europa si trova davanti, a partire dall’estremismo: «bisogna tenere alte le barriere per evitare frange estremiste che possano muoversi alla scoperta. Nell’immediato è molto difficile intervenire, nel medio-lungo periodo l’Europa si mobiliti».