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Sicurezza stradale, l’utilizzo dei seggiolini è una priorità

La sicurezza dei bambini è una priorità. A maggior ragione quando sono in quel “contenitore metallico”, esposto a tutti i pericoli, che è l'automobile. Giordano Biserni, presidente dell’ASAPS (Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale) l’ha fatto rilevare di recente.

“Nel 2014 – ha puntualizzato – il più sconfortante e avvilente dell’ Osservatorio dell’ASAPS, che raccoglie i dati delle giovani vittime della strada da 0 a 13 anni, ha registrato 997 incidenti gravi nei quali hanno perso la vita 65 bambini, con un’impennata dei bimbi di origine straniera che sono stati 26, pari al 40% delle piccole vittime.

Nel complesso si sono contati anche 1.256 feriti seri. Le piccole vittime registrate dall’ASAPS nel 2013 erano state 52, l’incremento è quindi del 25%". Biserni si è anche soffermato su quali siano le strade più a rischio per i piccoli. "Sono 506 gli incidenti avvenuti nei centri urbani (51%) nei quali hanno perso la vita 26 bambini, (40%), e 553 sono rimasti feriti (44%), un dato che sfata l’idea secondo cui le strade urbane vedano solo incidenti di poco conto. Solo 56 gli episodi sulla rete autostradale, che hanno causato però 7 decessi (11%), mentre 85 bambini hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari”.

Ancora una volta, quindi, è opportuno richiamare gli adulti a condotte di guida prudenti e rispettose, sempre e comunque. Soprattutto quando ci si rapporta con i cosiddetti “utenti deboli” della strada. Tra questi ci sono, ovviamente, i più piccoli. Un bambino su quattro, stando alle stime, non è assicurato al seggiolino.

“Un urto alla velocità di 50 km/h senza seggiolino provoca danni al bambino paragonabili a una caduta accidentale da 10 metri di altezza (terzo piano di un palazzo)”, evidenziano dall’ASAPS. Ecco perché l’utilizzo dei sistemi di ritenuta, progettati per contenere urti e proteggere in caso d’incidente, deve essere un’abitudine scontata. E va fatta comprendere pure al bambino, con un linguaggio idoneo alla sua età, l’importanza di questa protezione. Da adottare, ovviamente, anche nei tragitti brevi.

Il 40% degli incidenti mortali che hanno coinvolto i bambini si è verificato, d’altronde, in percorsi inferiori ai tre chilometri. Un motivo di riflessione in più per quelle mamme e papà che, in auto, hanno il bambino in braccio perché, magari, si tratta di fare poche centinaia di metri. Una brutta abitudine che non ha ragione di essere.