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Sicurezza stradale, i consigli della FIA per una guida sicura

Si cerca in ogni maniera di abbattere, o quantomeno, contenere, l’incidentalità. Tanto da parte delle istituzioni preposte ad azioni educative e di controllo dei comportamenti su strada, quanto da parte di associazioni o privati.

L’ultima iniziativa che registriamo in tal senso è la diffusione delle dieci “regole d’oro”, per evitare eventuali sinistri, scritte dalla Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA). Tra i sottoscrittori delle stesse troviamo: Lewis Hamilton, campione di Formula 1 in carica; Jean Todt, presidente della FIA; Angelo Sticchi Damiani, presidente dell'ACI. Si tratta, più che altro, di consigli da mettere in pratica per evitare situazioni a rischio quando si è al volante o sulle due ruote. Li riportiamo: allacciare le cinture di sicurezza; rispettare il Codice della Strada; rispettare i limiti di velocità; controllare gli pneumatici; guidare solo se si è lucidi; proteggere i bambini a bordo; non distrarsi; fermarsi quando si è stanchi; indossare il casco quando si va in moto; essere cortesi e rispettosi.

Nulla di trascendentale, come si vede. E’ un richiamo a una condotta di guida responsabile. In fondo, basterebbe attenersi a queste elementari indicazioni per limitare tanti dolori, morti e feriti. Rispetto al problema, bisogna riconoscerlo, nel tempo c’è stata una maggiore attenzione di tutti coloro che operano nel settore, in primis delle Forze dell’Ordine, in particolare della Polstrada, e degli Enti proprietari delle strade i quali, pur rispetto a disponibilità economiche sempre più limitate, cercano di migliorare, complessivamente e sotto l’aspetto infrastrutturale, le arterie del Belpaese. Né va sottovalutato l’impegno dell’Unione Europea volto a rendere sempre più sicure le vie di comunicazione comunitarie.

Parallelamente, nel tempo è cresciuta la sensibilità del legislatore nazionale e dell’opinione pubblica. E’ appena il caso di ricordare il dibattito sviluppatosi attorno all'introduzione, nel nostro ordinamento, del reato di “omicidio stradale”. Arriverà in Senato i primi giorni di giugno. La nuova legge, sperano in molti, dopo il successivo passaggio alla Camera, potrebbe diventare operante entro il corrente anno. Una legge migliorabile, dicono alcuni. Certo. Ma, intanto, è un chiaro messaggio indirizzato alla comunità da parte del decisore politico e, in più, un contributo a tenere alta l’attenzione sociale verso quella vera e propria piaga costituita dagli incidenti dovuti a condotte gravemente imprudenti.

L’introduzione di questo reato è stata definita dall’ASAPS (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale) una “… piccola e grande battaglia di civiltà”. Lo è anche per noi.