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Salini, Ponte sullo Stretto a carico dei privati ma con defiscalizzazione

Il Ponte sullo Stretto di Messina è un'opera che potrebbe essere fatta con capitali privati e con il contributo della defiscalizzazione da parte dello Stato. E' la proposta dell'ad di Salini Impregilo, Pietro Salini, intervenuto all'Italy Corporate Event 2015 organizzato da da Standard & Poor's.

"Il ponte sullo Stretto potrebbe essere fatto con investimenti privati che utilizzano la defiscalizzazione, quindi un'opera non a carico diretto dello Stato", ha dichiarato Salini. "L'agevolazione fiscale è l'unico strumento vero di politica industriale". Senza questo contributo l'infrastruttura "non ci sarà e non ci sarà neanche il gettito che questa infrastruttura genererà", ha puntualizzato, convinto che il Ponte sullo Stretto di Messina sia una vetrina straordinaria per far vedere cosa è capace di fare l'industria italiana.

L'ad ha poi ribadito che Salini Impregilo ha allo studio un'acquisizione importante negli Stati Uniti, come già annunciato durante la conference call sui conti del secondo trimestre. "Vogliamo fare un grande investimento negli Stati Uniti", ha confermato. A metà settembre Salini  aveva detto di sperare di realizzare un'acquisizione negli Stati Uniti in tempi brevi, puntando a una società target di 300 milioni di dollari.

L'operazione, stando alle ultime indiscrezioni, dovrebbe chiudersi prima della fine dell'anno e dovrebbe avvenire interamente attraverso un aumento del debito. A quanto pare il management si aspetta, grazie alle sinergie, di raddoppiare l'utile operativo nel giro di due anni.

In generale, per gli analisti un'acquisizione negli Stati Uniti sarebbe una notizia positia per Salini Impregilo  perché potrebbe così aumentare la sua presenza in un mercato strategico, caratterizzato da un basso livello di rischio con una forte crescita delle infrastrutture attesa.