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Salerno-Reggio Calabria, nominato il nuovo direttore lavori del macro-lotto

Nessuno blocco dei lavori per il terzo macrolotto della Salerno-Reggio Calabria, nel tratto Campotenese-Laino Borgo. Il contraente generale Italsarc, affidatario dei lavori di realizzazione della A3 in provincia di Cosenza, ha provveduto – su richiesta dell'Anas – alla sostituzione del direttore dei lavori nominando quale nuovo responsabile l'ingegner Mario Beomonte. Il precedente direttore era Stefano Perotti, arrestato insieme a Ercole Incalza nell'inchiesta sulle grandi opere della Procura di Firenze.

Il provvedimento, emesso nel pomeriggio del 20 marzo, consente la prosecuzione dei lavori del cantiere, nel quale sono impegnati circa 800 addetti e che ha un avanzamento del 22 per cento.

L'Anas ricorda che la nomina del direttore dei lavori, nei contratti a contraente generale, a norma di legge spetta al contraente generale e non alla stazione appaltante.

In serata arriva la soddisfazione della Fillea Cgil: «Una notizia importante, sopratutto per gli 800 lavoratori che stamane avevano avuto la brutta sorpresa della momentanea sospensione dei lavori». Lo afferma Dario Boni, segretario nazionale della Fillea Cgil, che aggiunge «da quanto leggiamo sulla stampa, sono molte le direzioni dei lavori di Perotti, quindi il problema della sua sostituzione si presenterà ancora. Sulla Pedemontana, ad esempio, è stato sostituito nel giro di 24 ore e senza interrompere le attività del cantiere. Ci auguriamo che anche negli altri numerosi cantieri diretti dal professionista si proceda con questa pratica tempestiva e indolore».

In precedenza la mancanza del direttore dei lavori aveva allarmato il sindacato. «Il possibile blocco delle opere – aveva dichiarato Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil – deriva da quel Perotti indagato in questi giorni nell'ambito dell'indagine "Sistema". La vicenda ha la sua origine nella legge obiettivo e nell'istituto del contraente generale che, come diciamo da anni, sono stati un autentico fallimento, inadeguati sia allo scopo di realizzare opere nei tempi e con costi certi, ma anche all'intento di garantirne il rispetto della legalità, della sicurezza e della qualità del lavoro».

Nell'ordinanza del Gip, Perotti, sfruttando le relazioni con il ministero delle Infrastrutture, otteneva indebitamente la direzione lavori del macrolotto 3, parte 2, dal km 153,4 al 173,9 dalle imprese Ghella e dal consorzio Italsarc (formato da Cmb e Ghella) e l'approvazione di una variante del progetto esecutivo che portava i costi dell'opera da 424 a 600 milioni.