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Riparte in Senato il disegno di legge delega per la riforma del Codice della strada

I lavori parlamentari si rimettono in moto per il settore dei trasporti, anche se con qualche lentezza. Guardando alla programmazione di Montecitorio, infatti, questi primi giorni dopo la pausa saranno ancora interlocutori: ci si dedicherà principalmente alle audizioni e a organizzare la discussione delle prossime settimane, concentrate soprattutto sul Ddl in materia di omicidio stradale. E' a Palazzo Madama, invece, che entrerà nel vivo da subito un testo davvero cruciale: la legge delega di riforma del Codice della strada che contiene, soprattutto, la revisione delle sanzioni a carico dei guidatori e il riordino della segnaletica stradale.

Parte piano la commissione Trasporti della Camera, anche se nelle prossime settimane non le mancherà il lavoro: attualmente sta esaminando quindici testi, tra i quali spiccano un Ddl per la mobilità dei ciclisti e una mini-riforma del trasporto pubblico locale. I deputati ripartono da una riunione congiunta con la commissione Giustizia: un ufficio di presidenza integrato dovrà programmare le sedute comuni per il Ddl sul reato di omicidio stradale, già passato al Senato nel mese di giugno. Nel pomeriggio inizieranno le audizioni per il Ddl che punta a regolamentare la fornitura di servizi via internet: saranno ascoltati i rappresentanti di Booking.com. Tutto il resto sarà rinviato alla prossima settimana.

In Senato, invece, i lavori della commissione Lavori pubblici e trasporti (8 Ddl in fase di discussione) ripartono questa settimana dall'esame della legge delega di riforma del Codice della strada. Per il settore è il vero pezzo forte di questa ripresa. Il testo, approvato dalla Camera lo scorso ottobre, interviene soprattutto su tre aspetti, che rappresentano anche le sue principali novità: la tutela della cosiddetta "utenza debole" del trasporto stradale (i pedoni), il riordino della segnaletica stradale e la revisione dell'apparato sanzionatorio delle violazioni al codice della strada, secondo criteri di proporzionalità.

Quest'ultimo aspetto è certamente il più rilevante del pacchetto.

Dopo l'approvazione di Montecitorio, il testo è andato avanti con grande lentezza, frenato dalla contemporanea discussione della riforma appalti e dai diversi cicli di audizioni, che non ne hanno accelerato l'avanzamento. I colloqui con associazioni ed esperti sono, di fatto, entrati nel vivo solo a luglio. Adesso, come sottolineato anche dal relatore Daniele Borioli, «dovranno essere svolti in tempi rapidi, in considerazione anche del lungo periodo ormai trascorso dall'inizio dell'esame». Se così sarà, il testo potrà finalmente entrare nel vivo nelle prossime settimane. In abbinata, l'ottava commissione si occuperà anche del disegno di legge sulla commissione di inchiesta in materia di appalti pubblici.