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Riforma appalti, oggi gli emendamenti: dal Governo la modifica anti-regolamento

Giorno decisivo per la riforma degli appalti alla Camera. In base al calendario fissato dalla commissione Ambiente e Lavori pubblici sono attesi in giornata gli emendamenti del Governo e dei relatori al testo della delega approvato dal Senato.

Fino a giovedì 24 sarà poi possibile presentare i subemendamenti alle modifiche che saranno depositate oggi. Per le prime votazioni bisognerà invece attendere la settimana prossima. Non sono infatti previste riunioni della commissione Ambiente e Lavori pubblici con all'ordine del giorno la discussione della riforma dei contratti pubblici. Se ne riparlerà a partire dal 28 settembre.

Dal Governo dovrebbe arrivare una sola correzione al testo varato dal Senato. Riguarda la cancellazione del regolamento appalti (l'attuale è composto da 357 articoli oltre a svariati allegati) e la sua sostituzione con linee guida e direttive che saranno messe a punto dall'Anac. Una drastica semplificazione, rispetto al modello attuale, annunciata dallo stesso ministro Graziano Delrio la settimana scorsa in Parlamento.

Se è certa l'abolizione del regolamento, resta da chiarire il ruolo e il grado di obbligatorietà del potere di regolazione che sarà affidato all'Autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone. Nodi che solo la stesura definitiva del testo, su cui i tecnici di Porta Pia hanno lavorato fino a sera, potrà sciogliere.
Nonostante le indiscrezioni degli ultimi giorni, dal Governo non dovrebbero invece arrivare ritocchi alla disciplina delle concessioni e del regime di affidamento dei lavori da parte delle concessionarie definita in Senato.

Su quest'ultimo punto il testo attuale prevede che tutti i lavori gestiti da società in concessione – non si parla solo di autostrade, ma questo è ovviamente il caso principale – debbano essere affidati con gara pubblica , dando l'addio alla pratica delle assegnazioni in house a imprese del gruppo ora ammesse fino al 40% del totale degli investimenti.

Eccezioni , nel testo attuale, sono previste solo per le concessioni affidate con la formula del project financing e per le concessioni in essere «affidate con procedura di gara a evidenza pubblica secondo il diritto dell'Unione europea». Se ci saranno delle correzioni arriveranno dal Parlamento.

Confermati gli emendamenti già annunciati da parte della relatrice Raffaella Mariani . Modifiche in arrivo, dunque, per il bonus 2% concesso ai progettisti della PA. L'incentivo rimarrà. Però non riguarderà più la progettazione, ma le attività di controllo e vigilanza delle amministrazioni. Altre misure sono annunciate per favorire l'accesso al mercato da parte delle Pmi, per sospendere da subito l'operatività del performance bond che sta bloccando diverse gare di appalto da centinaia di milioni e per dare l'addio alla legge obiettivo.

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