Per completare le infrastrutture strategiche europee da qui al 2030 saranno necessari investimenti per 700 miliardi di euro. Lo spiega la Commissione europea che oggi ha pubblicato nove studi sullo stato di avanzamento e le esigenze di sviluppo delle reti centrali del TenN-T. È la prima volta che decine di migliaia di chilometri di ferrovia, strada, vie navigabili, porti, aeroporti e altri terminali di trasporto sono stati studiati in modo così completo e con una metodologia comune. Per Bruxelles è importante ottimizzare l'utilizzo delle infrastrutture lungo i corridoi, in particolare attraverso sistemi di trasporto intelligenti, una gestione più efficiente e la promozione di soluzioni verdi.
“Dobbiamo intensificare i nostri sforzi per assicurarci che la rete centrale sia pienamente operativo entro il 2030, al fine di garantire flussi di trasporto regolari sia per passeggeri che per le merci in tutta l'Ue”, ha dichiarato Violeta Bulc. Questo, per la commissaria ai Trasporti, “è il momento di investire in progetti Ten-T per massimizzare i benefici derivanti dal Connectin Europe facilities nonché gli investimenti da 315 miliardi del Piano Juncker”. La rete transeuropea dei trasporti, ha aggiunto la commissaria, “è fondamentale per avere più crescita, occupazione e competitività”, soprattutto ora che “l'Europa sta lentamente uscendo dalla crisi economica, abbiamo bisogno di un'Unione collegata e senza barriere che permetta al mercato unico di prosperare”.
I risultati di questi studi sono importanti perché saranno presi in considerazione al momento di decidere la ripartizione dei fondi comunitari per il periodo 2014-2020, nell'ambito del Connecting Europe Facility, nonché per il Piano Juncker. Per questo l'esecutivo di Bruxelles ha incaricato l'ex vicepresidente della la Commissione europea, Henning Christophersen, e i coordinatori europei Kurt Bodewig e Carlo Secchi, di individuare progetti Ten-T che sarebbero adatti per contribuire al nuovo piano di investimenti. Questi hanno già pubblicato un rapporto intermedio che è stato presentato ai ministri dei Trasporti dell'Unione europea in occasione del Consiglio del 3 dicembre scorso. In primavera ogni coordinatore, per il suo corridoio di competenza, presenterà un piano di lavoro al Parlamento, Consiglio e Commissione che serviranno a fornire delle linee guida per i futuri sviluppi.