Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Piano dei porti al via, iter più semplici e un miliardo di euro per gli investimenti

Semplificazioni, risorse aggiuntive per un miliardo nell'ambito della pianificazione 2014-2020, coordinamento degli investimenti delle Autorità dal ministero dei Trasporti per farli confluire in un disegno unitario. Sono i tre aspetti fondamentali del piano dei porti e della logistica, presentato ieri dal ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, e approvato dal Consiglio dei ministri.

Anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha voluto sottolineare il via libera del governo. «È un piano strategico che propone una visione strategica per il Paese, basta clamorose inefficienze».

L'obiettivo del piano strategico è di «integrare la rete logistica italiana connettendo al meglio i porti con i sistemi di trasporto ferroviario, stradale, con le piattaforme logistiche e con i distretti industriali e intervenendo su ritardi, disorganizzazioni e inefficienze dell'organizzazione attuale». Non riguarderà solo le merci, ma anche i 41 milioni di passeggeri e i 10,4 milioni di crocieristi che transitano per i porti italiani.

Il cluster logistico ha oggi un'incidenza sul Pil del 14% mentre l'incidenza del cluster portuale è del 2,6%. L'interscambio commerciale marittimo vale 220 miliardi e 400 miliardi di euro l'export italiano nel 2014.

Il piano strategico confluirà nella pianificazione infrastrutturale generale che Delrio presenterà a settembre. Il piano non ha provvedimenti legislativi al proprio interno ma è la premessa per interventi normativi a tutto campo, a partire dalle semplificazioni: tempi più brevi per l'import/export e lo sportello unico in capo all'Agenzia delle dogane, procedure più semplici per velocizzare tutti i lavori (in particolare quelli di dragaggio), meno burocrazia per avviare gli investimenti, regolamentazione delle concessioni, realizzazione della catena logistica digitale.

Per quanto riguarda le risorse, il piano mette a sistema i fondi disponibili per la portualità e i trasporti marittimi. In particolare 700 milioni destinati dalla Ue alle Regioni del Mezzogiorno per infrastrutture portuali (Pon, Por, Fesr) cui si aggiungono 300 milioni già disponibili. Altre risorse potranno arrivare dai finanziamenti della Banca Europea e dagli investimenti legati al Piano Juncker.

Per assicurare il coinvolgimento di tutti gli operatori del Sistema Mare, verrà inoltre istituito un fondo nazionale per i Greenports, con incentivi per l'efficienza energetica nel trasporto navale, programmi di alta formazione sui temi della blue economy, incentivi per l'adozione della Piattaforma logistica nazionale, maggiore coinvolgimento degli investimenti privati.

In prospettiva un provvedimento riguarderà anche la riforma della governance del sistema portuale, con la riduzione delle autorità, la crescita della dimensione media della singola Autorità, la cooperazione e il coordinamento fra porti limitrofi. Dai 336 membri complessivi attuali dei comitati portuali si scenderà a 70 membri nei nuovi comitati di gestione. Ma soprattutto Delrio ha intenzione di riprendere subito il coordinamento degli investimenti, con il potenziamento della Direzione generale dei porti del ministero che valuterà i lavori proposti dalle singole Autorità e avrà il compito di riportarli a un disegno strategico unitario.