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Palazzo Italia testimonial per il lancio mondiale della malta hi-tech di Italcementi

Il bianco è sempre brillante nonostante sia esposto alle intemperie da mesi e al tatto trasmette sensazioni strane, pur essendo un cemento sembra quasi un osso di seppia solido e liscio allo stesso tempo: Italcementi ha presentato la malta cementizia – i.active Biodinamic – con cui è stata realizzata la struttura esterna e le facciate interne di Palazzo Italia ad Expo 2015. Un prodotto molto particolare perché ha allo stesso tempo proprietà fotocatalitiche e una fluidità non comune.

Difficile analizzare il nuovo cemento di Italcementi senza gettare uno sguardo a Palazzo Italia progettato dallo studio Nemesi e diventato l'icona della manifestazione espositiva di Milano. La malta biodinamica infatti è stata usata per realizzare quella straordinaria tessitura che avvolge l'edificio sia all'esterno che all'interno e ne rappresenta il segno architettonico come un merletto complesso. E per Carlo Pesenti – consigliere delegato di Italcementi – l'uso di questa malta rappresenta una doppia soddisfazione visto che i prodotti della sua azienda sono stati usati per i padiglioni italiani delle ultime due esposizioni internazionali (a Shangai venne adoperato il cemento trasparente).

«Anche in un settore tradizionale – ha commentato Pesenti – come quello dei materiali per le costruzioni è possibile rinnovarsi e offrire nuove opportunità. Siamo orgogliosi di avere dato il nostro contributo per Palazzo Italia che appare come una foresta pietrificata che nasce dal suolo per andare verso il cielo». E in realtà alla riuscita del Palazzo Italia il cemento biodinamico ha contribuito molto.

Lo i.active Biodynamic è una malta cementizia ad alta fluidità destinata alla realizzazione di elementi architettonici prefabbricati non strutturali. La parte definita bio è il frutto delle sue proprietà fotocatalitiche, ottenute grazie al principio attivo TX Active brevettato da Italcementi che a contatto con la luce del sole consente di polverizzare alcuni inquinanti presenti nell'aria, trasformandoli in sali inerti e contribuendo così a liberare l'atmosfera dallo smog. Inoltre la malta viene realizzata utilizzando per l'80% aggregati riciclati, che essendo in parte provenienti dagli scarti di lavorazione del marmo di Carrara, determinano una grande brillantezza.

Grazie poi a una sapiente miscela di additivi questa malta risulta particolarmente fluida così da consentire la realizzazione di forme complesse come quelle che caratterizzano i pannelli di Palazzo Italia. Questa dinamicità permette alla malta di penetrare nei casseri fino a formare il disegno finale dei pannelli. Il cemento biodinamico nasce da una attività di laboratorio come spiega Enrico Borgarello, responsabile dell'iLab di KilometroRosso e per cui Italcementi ha registrato cinque brevetti. «Dovevamo realizzare – spiega – un prodotto da iniettare in casseri complessi che consentissero un'elevata resa estetica, quindi che potesse essere fotocatalitico e infine che fosse realizzato con materiale di riciclo. Italcementi ha impiegato a tempo pieno 15 ricercatori per la sua realizzazione e d'altronde noi investiamo regolarmente circa il 6,5% del nostro fatturato in innovazione».

Il nuovo materiale è considerata due volte più resistente alla compressione e due volte più resistente alla flessione ma soprattutto ritengono abbia una particolare durabilità (anche se ovviamente mancano al momento dati statistici). La malta per la sua compattezza e ridotta porosità fornisce un bassissimo assorbimento d'acqua e una notevole resistenza agli agenti atmosferici. Un ultima caratteristica che rende la Biodynamic futuribile è che aggiungendo acqua può essere lavorata per realizzare manufatti di varia natura (un architetto si è fatto una scrivania con questo cemento) e con l'aggiunta di pigmenti può assumere vari colori. E si sta lavorando alla realizzazione di ampie lastre piane dallo spessore minimo come di una mattonella.

«La complessità di Palazzo Italia – commenta Susanna Tradati, progettista di Palazzo Italia insieme a Michele Molé e allo studio Nemesi & Partners – è stata resa possibile proprio dalla plasticità del cemento biodinamico. Palazzo Italia nella sua metafora – aggiunge l'architetto – è una architettura naturale in termini artificiali. È una macchina complessa con performance energetiche e di qualità elevate. Il cemento biodinamico ne sintetizza al massimo questi elementi. Ci ha consentito di realizzare quella sorta di scultura urbana e di dare forma alla nostra volontà di rappresentare un'idea di monumento. Di fatto si tratta di un edificio che è una grande scultura».

Grazie al cemento biodinamico per la Tradati è stato possibile dare forma ad una facciata particolare, tridimensionale fatta di pannelli interconnessi come una rete o un ordito di lana: ne sono stati realizzati e montati 750 tutti diversi l'uno dall'altro per 2000 tonnellate di cemento dalla azienda bergamasca Styl Comp. «Si è trovato un processo di standardizzazione – ha concluso la Tradati – che ci ha permesso di montare tutto un pochissimo tempo. Questa componente di prefabbricazione ci è permessa da questo cemento che consente diverse soluzioni e molta libertà di costruire passaggi dal pieno al vuoto e di realizzare doppie pelli. È stato un percorso di sperimentazione di cui non sapevamo i risultati all'inizio. E ogni pannello rappresenta quasi una singola scultura che insieme diventano una foresta pietrificata». Un altro aspetto che caratterizza la malta biodinamica è il suo life cycle assessment per le caratteristiche di sostenibilità del prodotto e inoltre non contiene cromo.