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Nuovo piano Cdp, 160 miliardi per enti pubblici, infrastrutture e imprese

“L’economia sta riprendendo, è più forte di un anno fa, il nuovo piano industriale di Cassa depositi potrà rappresentare uno strumento aggiuntivo per sostenere investimenti e crescita”. Così il ministro Pier Carlo Padoan ha battezzato il documento strategico 2016-2020, che prevede di mettere a disposizione 160 miliardi di risorse “per supportare la crescita del Paese”. Inoltre, grazie allo status di Istituto nazionale di promozione, la Cdp sarà in grado di attrarre altri 100 miliardi, nazionali ed esteri, pubblici e privati. Risorse ulteriori che – spiega la Cassa in una nota – saranno generate principalmente da tre fonti: l’accesso alle risorse della Ue e della Bei anche nel quadro del piano Juncker; i cofinanziamenti con altri intermediari, incluse le altre ‘national promotional institution’ e altri capitali di investitori istituzionali privati internazionali e italiani. “Il piano – dice Cdp – prevede un’azione organica finalizzata a indirizzare la crescita dell’Italia su quattro aree di sviluppo chiave: supporto alle istituzioni governative e agli enti locali, potenziamento delle infrastrutture, sostegno alle imprese, sviluppo del patrimonio immobiliare”. Questi interventi – rassicura Cdp – “saranno realizzati assicurando l’equilibrio economico-patrimoniale ed un adeguato livello di redditività dell’istituzione”.

Nel documento strategico della Cassa si prevede una mobilitazione di 15 miliardi di risorse (+22%) a supporto degli enti pubblici, ma anche il rafforzamento della rete territoriale. “Per contrastare i limiti posti dal Patto di stabilità interno – si legge nella nota – Cdp da un lato confermerà il proprio ruolo di primo finanziatore degli enti,  dall’altro svilupperà strumenti complementari ai classici mutui, quali la valorizzazione degli asset immobiliari e delle partecipazioni nelle utilities e l’ottimizzazione della gestione e dell’utilizzo dei fondi strutturali Ue. Il gruppo, infine, supporterà il rilancio della Cooperazione internazionale”.

Il piano promuove “un cambio di passo per colmare il gap che separa l’Italia dagli altri Paesi europei” in termini di infrastrutture. A tal fine – spiega la Cassa – Cdp intende avere un ruolo proattivo attraverso un’attività di advisory e mobilitare risorse per 24 miliardi (+23% rispetto a quanto fatto nel quinquennio precedente) a supporto della realizzazione di reti (fisiche e digitali), di nodi infrastrutturali strategici (porti, aeroporti) e dell’ammodernamento delle infrastrutture esistenti, incentivando l’utilizzo del partenariato pubblico-privato. Alla voce delle risorse per le imprese, il piano mobilita 117 miliardi di euro (+ 73% rispetto a quanto fatto nel quinquennio precedente) e prevede un intervento a supporto di tutte le fasi del ciclo di vita delle imprese.

“Non ho mai visto un momento come questo di interesse per l’Italia. Dobbiamo sfruttarlo e consentire a chi è interessato di scommettere sul nostro Paese”, ha detto il il presidente Cdp, Claudio Costamagna. Il manager ha anche fatto il punto sul dossier della fibra: “Metroweb e Telecom stanno lavorando a un piano industriale per vedere se ha senso lavorare insieme su un’infrastruttura per coprire 250 comuni italiani. Al termine, se i risultati saranno buoni, ci siederemo al tavolo con Telecom per decidere come collaborare insieme: potrebbero esserci interventi sulla struttura azionaria o anche no”.