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La Riforma del Codice della Strada, battuta d’arresto al provvedimento

Revisione e rafforzamento delle misure finalizzate allo sviluppo della mobilità sostenibile e al miglioramento della sicurezza stradale in ambito urbano, con particolare riferimento all'utenza vulnerabile; aggiornamento e ammodernamento delle disposizioni concernenti la progettazione dello spazio stradale e della segnaletica; riordino delle disposizioni riguardanti l'espletamento dei servizi di polizia stradale e le relative abilitazioni; introduzione di specifiche misure che rafforzino i controlli sulle attività di revisione dei veicoli e di consulenza automobilistica; introduzione di disposizioni volte ad assicurare l'efficacia dei controlli nelle aree aperte ad uso pubblico; introduzione di disposizioni volte a favorire la diffusione e l'installazione di sistemi telematici idonei a rilevare, anche attraverso il collegamento automatico con l'archivio nazionale dei veicoli, istituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l'inosservanza delle disposizioni in materia di circolazione dei veicoli, con particolare riferimento alla circolazione in aree o in condizioni sensibili sotto il profilo sanitario e ambientale, alla correttezza della condotta di guida, al rispetto dei limiti di velocità in aree ad alta incidentalità, alle prescrizioni relative al trasporto di merci pericolose, alla tracciabilità dei veicoli per il trasporto di merci; introduzione di disposizioni volte a favorire la più ampia accessibilità e fruibilità attraverso strumenti telematici dei dati relativi ai veicoli, ai titoli abilitativi alla guida, alle infrazioni stradali, all'incidentalità, fermo restando il rispetto della disciplina per la tutela della riservatezza dei dati personali; revisione della disciplina sanzionatoria, anche modificando l'entità delle sanzioni, secondo princìpi di ragionevolezza, proporzionalità, effettività e non discriminazione.

Non ci sono le risorse per attuare questi principi direttivi contenuti nell’art. 2 , comma 1, lettere d), e), g), h), i), l), m) e n) del disegno di legge “Delega al Governo per la riforma del codice della strada”.

Lo si legge nel parere non ostativo reso dalla 5° Commissione Bilancio del Senato il 26 febbraio scorso; si impone in tal modo una battuta d’arresto al provvedimento, già approvato dalla Camera dei Deputati nell’ottobre dello scorso anno, dopo quasi diciotto mesi di discussione.

Le materie ritenute prive della copertura di spesa (ex art. 81 Cost.) riguardano ambiti d’intervento ambiziosi, quanto complessi; si va dal pacchetto a tutela degli “utenti deboli” della strada, alla revisione del sistema sanzionatorio.

La prosecuzione dell’iter parlamentare (iniziato nel mese di aprile 2013) resta ora affidata al dialogo tra Governo e Senato. Nell’interesse di una migliore e più efficiente sicurezza stradale nel nostro Paese.