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Iveco e Smet per una logistica a basso impatto ambientale

La necessità di ridurre i consumi, le emissioni di CO2 e il livello di congestione delle strade rende molto attuale il tema dell’incremento della produttività del trasporto. A ciò, Iveco risponde con una soluzione efficace e innovativa: la potenzialità della tecnologia a gas naturale unita ai vantaggi, in termini di produttività, derivanti dall’utilizzo di autoarticolati con lunghezza fino a 18 metri.

Recentemente, infatti, Iveco con SMET, realtà logistica europea con lo sguardo costantemente rivolto al futuro, ha sperimentato l’integrazione di due differenti soluzioni a basso impatto ambientale e a elevata redditività, con uno Stralis diciotto metri alimentato a gas naturale liquefatto LNG.

Il risultato ottenuto va ben oltre le aspettative: la soluzione LNG/18 metri è decisamente più vantaggiosa sia in termini di Costi Totali di Esercizio (TCO) sia in termini di impatto ambientale rispetto alla soluzione tradizionale Diesel.

La sperimentazione ha permesso di verificare sul campo, in missioni reali, la riduzione del costo medio per unità di merce trasportata, l’effettiva compatibilità degli autoarticolati da 18 metri con le infrastrutture stradali e la manovrabilità in fase di parcheggio, nonché la riduzione dei consumi di combustibile per unità di merce trasportata e di conseguenza delle emissioni di CO2.

Il Progetto DICIOTTO, autorizzato nel luglio 2008 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è stato lanciato da ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) al fine di sperimentare in Italia l’effetto, in termini di migliore efficienza del trasporto, che deriva dall’allungamento a 18 metri degli autoarticolati, dall’attuale valore standard di 16,50 metri.

L’allungamento del semirimorchio di circa 1,5 metri rappresenta l’unica variante prevista rispetto ai veicoli standard, mentre tutte le altre caratteristiche di base restano invariate, dalle masse sugli assi alla manovrabilità prevista dalle norme vigenti. I risultati ottenuti dal Progetto in Italia hanno portato a un incremento dell’efficienza del trasporto di quasi il 10%.