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Il Mose pronto entro giugno del 2018

Il Mose sarà ultimato entro il giugno 2018, sostanzialmente un anno dopo l'ultima scadenza fissata un anno fa. Lo hanno assicurato a Venezia il Ministro delle infrastrutture Graziano Delrio e il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone dopo aver incontrato gli Amministratori Straordinari del Consorzio Venezia Nuova e aver assistito alla movimentazione delle paratoie già installate e funzionanti, nel Canale di Treporti alla Bocca di Porto del Lido. Al sopralluogo hanno partecipato anche il Prefetto di Roma Franco Gabrielli, il presidente della Regione Luca Zaia, il neosindaco di Venezia Luigi Brugnaro oltre ai tre Amministratori del Consorzio, Luigi Magistro, Francesco Ossola e Giuseppe Fiengo.

Proprio in questi giorni sono ripartiti i cantieri, fermi di fatto dal giugno dello scorso anno quando è esplosa l'inchiesta penale sulle attività del Consorzio. Uno stop che era proseguito anche dopo la nomina il primo dicembre scorso, su proposta dell'Anac, degli Amministratori straordinari che prima di affidare nuovi cantieri volevano vederci chiaro su procedure e costi. Cantieri che riguardano principalmente lavori di installazione delle paratoie, di completamento delle opere civili e di posa della parte impiantistica.

L'incontro ha permesso proprio di fare il punto dell'attività svolta dai tre «commissari» in questi mesi: nella relazione presentata a Delrio e Cantone i commissari scrivono chiaro e tondo che l'avanzamento lavori del Mose, si è bloccato nella seconda metà del 2014, quando l'opera era all'80% di avanzamento. L'attività degli Amministratori si è indirizzata subito su due binari: da una parte assicurare la ripresa dei finanziamenti necessari, dall'altra arrivare ad una radicale revisione della governance consortile. Sul fronte finanziario i tre Amministratori confermano in 5.493 milioni il costo complessivo dell'opera e precisano che al 31 dicembre 2014 i finanziamenti già stanziati erano pari a 5.272 milioni, dei quali 4.754 stanziati e utilizzati e 518 stanziati ma non ancora disponibili.

Il Ministro Delrio ha espresso la volontà del Governo di assicurare un flusso di cassa attorno ai 300 milioni di euro per l'anno 2016, superiore alla media di 230-240 milioni degli anni scorsi. Intanto 285 milioni sono stati stanziati con la Delibera Cipe 42/2014 (pubblicata il 17 aprile 2015 a valere sui fondi della Legge di Stabilità 2014) e 166 milioni con il Decreto Ministeriale MIT/MEF n 119 del 1 aprile 2015 relativo ai fondi stanziati dalla Delibera Cipe 137/2012. Altri 67 milioni dovrebbero arrivare da procedure interministeriali relative ai fondi della Delibera Cipe67/2013 entro il prossimo ottobre.

Rimangono quindi da stanziare – sottolineano gli Amministratori Straordinari – 221 milioni già contemplati nel Def 2015.

Sul fronte della governance le imprese consorziate sono state completamente estromesse da qualsiasi decisione relativa alla concessione di cui è titolare il Consorzio Venezia Nuova. I rapporti «tecnici» passano attraverso un comitato consultivo composto da rappresentanti delle stesse imprese. Gli Amministratori straordinari dispongono oggi di tutti i poteri e funzioni degli organi di amministrazione dell'impresa con la parallela sospensione di tutti gli altri organi consortili.

Raffaele Cantone al termine dell'incontro ha sottolineato: «Il nostro obiettivo è finire l'opera nel rispetto delle regole, evitando che ai danni provocati dalla corruzione si aggiunga il mancato completamento di una opera importantissima per Venezia e per l'Italia». Inevitabile a questo punto pensare però anche al dopo, che significa manutenzioni e gestione del Mose. «Abbiamo tre anni di tempo per arrivare ad una soluzione- ha specificato Graziano Delrio- stiamo ragionando su chi e come se ne dovrà occupare: anche sui costi, preferisco non azzardare cifre in questo momento, dipende da molte variabili». Chi non ha dubbi sul soggetto che dovrà gestire il Mose è invece il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro: «Il Mose lo dobbiamo gestire noi, chi altro? Venezia è una città che vive sull'acqua e saremo noi a decidere come e quando alzare le paratoie. Dobbiamo anche completare i lavori di difesa, come i rialzi a San Marco. Per le risorse, non chiediamo la carità, magari un aiuto con la Legge Speciale. Ma di questo parlerò a 360° gradi con la Regione e con il Ministero che ho visto molto attenti alle nostre istanze anche sugli altri temi che ci riguardano (porto off shore, navi da crociera e città metropolitana ndr) ».

Brugnaro ha anche svelato il progetto di utilizzare uno dei due tunnel che corrono sott'acqua nei cassoni in calcestruzzo in cui sono alloggiate e paratoie per una pista ciclabile che connetta Punta Sabbioni a Chioggia, liberamente utilizzabile dai turisti. Una possibilità concreta a giudicare dalla reazione dei tecnici del Consorzio.

Sul fronte dei possibili risparmi, gli Amministratori stanno valutando i costi di gestione e gli oneri finanziari del Consorzio Venezia Nuova, e vogliono verificare se e come è possibile ridurre i residui costi dell'opera: parliamo dei 221 milioni ancora da stanziare e che dovrebbero essere in gran parte impegnati nelle opere di inserimento architettonico e paesaggistico e nelle attività di rimozione dei cantieri e ripristino delle aree impegnate. Attualmente sono oltre 3000 gli operai e i tecnici impegnati direttamente ed indirettamente nella realizzazione dell'opera. Comprensibile la loro preoccupazione dopo lo scandalo dello scorso anno e lo stop dei lavori che aveva comportato per molti di loro la cassa integrazione. «Alcuni di loro mi hanno scritto direttamente- ha svelato il Ministro Delrio- ma posso assicurare a tutti che non ci sarà nessun blocco dei cantieri».