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Il mercato dell’auto in Italia a febbraio aumenta del 13%

Il mercato dell’auto in Italia si muove positivamente. Lo hanno sancito i dati del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture che ha indicato per il mese che si è appena chiuso immatricolazioni per 134.697 auto con un incremento del 13,21% sullo stesso mese del 2014. Da inizio anno il totale è 266.555, il 12,26% in più dell'analogo periodo dell'anno scorso. Un risultato che fa ben sperare tutti gli attori della filiera dell’auto, anche se le interpretazioni appaiono diverse.

Una buona performance per il mercato a febbraio, nonostante i volumi siano simili, per questo mese, a quelli di inizio anni '80”, è stato il commento di Roberto Vavassori, presidente dell'Anfia (che riunisce i costruttori italiani di autoveicoli), che ha aggiunto: “Fa ben sperare per i prossimi mesi la ripresa del clima di fiducia dei consumatori, e anche delle imprese riportata in questo primo bimestre 2015, grazie a un significativo miglioramento delle aspettative future.

Anche l'andamento della raccolta ordini, in crescita anche a febbraio, sembra andare in questa direzione”. Anfia però sottolinea che per quanto riguarda il noleggio a lungo termine, si può parlare prevalentemente di sostituzione delle flotte da parte di quelle aziende che, dopo aver prorogato il ciclo di rinnovo da 36 a 48 mesi, ora, grazie anche a un miglioramento del clima di fiducia, hanno smesso di attendere.

Secondo i dati preliminari elaborati da Anfia, a febbraio sono state immatricolate oltre 18.700 nuove vetture ad alimentazione alternativa, con un incremento del 17,7% rispetto ad un anno fa e una quota del 13,9%. Nel primo bimestre dell'anno, le immatricolazioni di auto eco-friendly arrivano, così a superare le 39.500 unità (+19%), raggiungendo una quota del 14,8%, pari a 0,9 punti in più di un anno fa.

Per l’Unrae (che riunisce i marchi esteri), il buon risultato del mercato italiano è dovuto un gran parte al +45% del noleggio e al +49%nei due primi mesi dell’anno. “Restano asfittiche – spiega invece una nota -, le vendite a privati, che crescono nel mese di un timido +5,2%, perdendo ulteriormente peso e scendendo al 57,3% di quota, il valore più basso della nostra storia”.

Le considerazioni dell'Unrae – afferma il presidente Massimo Nordio – sono due: persiste una forte criticità nella capacità delle famiglie di affrontare la sostituzione della propria auto (oltre 9 milioni di vetture hanno più di 15 anni), rispetto alla quale Unrae ha già presentato il proprio progetto di detraibilità di parte dei costi di acquisto, e inoltre esiste un'opportunità di introduzione di misure fiscali più favorevoli per le aziende e più in linea con quanto applicato nel resto d'Europa, che possa costituire un sostegno ad un più accelerato rinnovo del parco ed attivi il ricambio dell'usato con veicoli più efficienti”.

L'Unrae sottolinea comunque che tra i segmenti spicca l'andamento dei crossover che incrementano i propri volumi di oltre il 57%, quello delle station wagon a +36,8% e, seppur con volumi più contenuti, la performance dei monovolume compatti e multispazio, rispettivamente in crescita in febbraio del 22,9% e del 42,2%.

Della stessa opinione la Federauto che riunisce i concessionari d’auto italiani il cui Presidente, Filippo Pavan Bernacchi, invita “ancora una volta, nel leggere queste cifre positive, a non cadere nella trappola dei facili ottimismi perché la fine della crisi deve ancora arrivare. E infatti non c'è alcun segnale di ripresa degli acquisti da parte dei privati, ovvero delle famiglie”. ”L'Italia – continua Pavan Bernacchi -, senza dubbio è percorsa da una ventata di ottimismo, di speranza legati alla comparsa dei primi segnali positivi in alcuni indicatori economici. Noi però riteniamo che l'uscita dalla recessione possa attuarsi solamente con un deciso risveglio della domanda interna, ancora compressa dall'elevata pressione fiscale. E trasponendo questo concetto al mercato dell'auto siamo certi che il Governo avrebbe molto da fare, se solo si volesse rivitalizzare un settore trainante dell'economia”.