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G7, intesa sul clima. Accelerare sul Ttip: accordo di libero scambio Usa-Ue entro fine anno

C'è l'accordo sul clima al G7 di Elmau, sulle alpi bavaresi, in Germania. Secondo l'agenzia tedesca Dpa i capi di Stato dei sette Grandi nell'ultima giornata del vertice si sarebbero accordati sul mantenere l'aumento della temperatura globale entro il limite di 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali, su cui erano divisi fino a poco tempo fa.

I leader del G7 si sono poi accordati per dare un'accelerazione al Ttip, l'accordo di libero scambio l'accordo di libero scambio in corso di negoziazione tra l'Unione europea e gli Stati Uniti d'America contestato da più parti.

«Noi accelereremo immediatamente il lavoro su tutti i temi Ttip», si legge in un passaggio della bozza del documento finale del vertice. Secondo i passaggi della bozza, anticipati dalla Dpa, si vuole arrivare ad «intese per una cornice dell'accordo» il più velocemente possibile, presumibilmente entro la fine dell'anno.

I paesi del G7 ritengono che sia «necessario» un calo «considerevole» delle emissioni di CO2 a livello globale per contenere l'effetto serra sul clima, così come di una «decarbonizzazione dell'economia» nel lungo termine, si legge nel comunicato finale del vertice presieduto dalla Germania. I Grandi si sono pronunciati a favore di un obiettivo di riduzione delle emissioni «nella parte alta della forchetta» e cioè compreso «tra il 40% e il 70%» da qui al 2050 rispetto ai livelli registrati nel 2010.

I leader politici si sono, inoltre, impegnati «a fare quanto possibile per pervenire a una struttura economica a livello globale che utilizzi il meno possibile fonti di energia a base carbon fossile». Le frasi scritte nel comunicato, ha ammesso il cancelliere tedesco, Angela Merkel, che presiedeva l'incontro, segnano un passo importante ma sono anche «il risultato di negoziati difficili». I paesi europei del G7 erano infatti a favore di obiettivi molto ambiziosi in tema di clima così da inviare un segnale chiaro alla conferenza dell'Onu che si occuperà del problema a dicembre a Parigi, quando la comunità internazionale, come ribadito dai sette Grandi, dovrà concordare un limite massimo vincolante di 2 gradi per il riscaldamento globale. Giappone, Canada, e in qualche misura anche gli Stati Uniti, erano più reticenti sugli obiettivi.