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Ex S.S. “Valnerina”: le Regioni Marche e Umbria chiedono un incontro al Ministero

Un incontro urgente per riclassificare, come statale, l’intero tratto della “Valnerina”, sollevando le Regioni Marche e Umbria dagli oneri della gestione della strada, già dell’Anas e poi trasferita agli Enti locali.
Un impegno oneroso, dopo che lo Stato, nel 2010, ha eliminato il trasferimento dei fondi destinati alla manutenzione delle ex strade Anas e ulteriormente aggravato dai tagli al sistema delle autonomie locali. Gli assessori alle Infrastrutture delle Marche, Paola Giorgi e dell’Umbria, Silvano Rometti, hanno inviato la richiesta al ministero delle Infrastrutture Trasporti e all’Anas. “Diremo chiaramente allo Stato di riprendersi le propri strade, perché, come diciamo noi marchigiani, non si fanno le nozze con i fichi secchi!

Va bene gestire le strade ex Anas, ma per farlo occorrono le risorse necessarie che, invece, ci vengono negate. Viviamo un’altra vicenda come quella delle Province, dove le contraddizioni, create dal Governo, spingono gli enti locali a una forte e reciproca contrapposizione, perché, di fatto, vengono scaricati su loro i costi della riforma istituzionale e le sorti di tanti dipendenti pubblici”.

La ex strada statale 209 “Valnerina” è stata trasferita, nel 2001, per l’intero percorso, all’Umbria e alle Marche. Nel 2004, però, il tratto umbro compreso tra Sant’Anatolia di Narco e Triponzio è stato riclassificato statale e trasferito all’Anas, in quanto parte integrante della strada statale “delle Tre Valli Umbre”. La disomogeneità della classificazione, sottolinea la Giorgi, “causa discrezionalità nella manutenzione, con conseguenti disservizi che vanno a gravare principalmente sugli enti territoriali e la comunità delle zone appenniniche che, invece, dovrebbero essere valorizzate concretamente secondo la strategia delle aree interne che il Governo sta portando avanti, partendo da un’adeguata funzionalità dell’assetto viario.

È necessario, quindi, riclassificare l’intero tratto come statale e trasferirlo all’Anas, insieme al personale che oggi svolge le manutenzioni. Come Regioni chiederemo allo Stato di prendersi a cuore le sorti dell’entroterra: quelle aree marginali, fragili, più bisognose di attenzione e di servizi (anche viari) adeguati, partendo da azioni semplici ma efficaci, come quella che proponiamo, dal momento che la sicurezza e la tutela del territorio richiedono, soprattutto, buon senso nelle scelte che vengono effettuate”.

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