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Dissesto idrogeologico, ecco i 600 milioni per il Piano stralcio «grandi aree urbane»

Sbloccati, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale nei giorni scorsi della delibera Cipe n. 153 del 20 febbraio scorso i 600 milioni di euro (più volte annunciati) per il piano stralcio anti dissesto idrogeologico sulle città metropolitane (560 milioni dai fondi sviluppo e coesione 2014-20, 150 individuati dal Cipe da risorse esistenti) e 110 milioni per il fondo progettazione.

«Entro metà luglio – può annunciare a questo punto Mauro Grassi, direttore della struttura di missione #italiasicura – avremo la lista degli interventi e il relativo Dpcm per approvarla». Il piano stralcio per le città metropolitane sarà di 1.250 milioni di euro, con una prima lista da 600 milioni finanziata e una seconda da 650 da finanziare (Palazzo Chigi punta sulla prossima legge di Stabilità). Le città interessate saranno tra le altre Genova (almeno 350 milioni), Torino, Milano, Bologna, Firenze, Padova, Roma, Napoli, Catania, Reggio Calabria, Olbia.

Dopo la firma del Dpcm (da parte di Renzi o del sottosegretario De Vincenti) sarà poi necessaria la firma di accordi di programma Regine per Regione con il Ministero dell'Ambiente, con il coordinamento dell'Unità di missione. «Contiamo di fare gli accordi – spiega Grassi – entro l'estate».

La delibera Cipe in Gazzetta, come si accennava poc'anzi, ha sbloccato anche i 110 milioni di euro per i fondo di progettazione, che andranno a finanziare gli enti locali ai fini dell'elaborazione dei progetti da inserire poi nel Piano anti-dissesto da 7 miliardi di euro in sei anni, che rispetto agli annunci del dicembre scorso è ancora sostanzialmente al "caro amico". Gli interventi per 22 miliardi di euro presentati dalle Regioni nel dicembre scorso, infatti, «erano al 90% ancora da progettare», spiega Grassi.

Nell'ambito dei 22 miliardi, però, l'Unità di missione un pacchetto di opere "avanzate", con progetto definitivo o esecutivo, con le quali Palazzo Chigi sta definendo un nuovo piano stralcio anti-dissesto per il contrasto ai fenomeni franosi e all'erosione costiere, che dovrebbe contare un elenco di progetti (definitivi ed esecutivi) per 1.365 milioni di euro (1.071 anti-frana e 294 anti-erosione), anch'essi da finanziare nell'ambito della prossima legge di stabilità.

Oltre ai 600 milioni sbloccati dal Cipe, dunque, Padoan si troverà una lista di altre richieste per circa due miliardi da inserire nella legge di Stabilità 2016. Se gli interventi saranno davvero cantierabili il pacchetto di progetti potrebbe allettare il premier Renzi, che più volte in questi giorni ha detto di voler sbloccare l'edilizia.

Nel frattempo Grassi, in audizione alle commissioni congiunte Bilancio e Ambiente della Camera, ha anche fatto il punto sullo stato delle vecchie opere anti-dissesto monitorate dall'Unità di missione, spiegando che in un anno di lavoro sono stati riavviati 800 interventi per un valore di 1.071 milioni di euro. I progetti da sbloccare, finanziati prima del 2013 e fermi per vari intoppi, quantificati dall'Unità di missione in 2.219 milioni nel giugno 2014, «erano probabilmente molti di più», spiega Grassi. «Da allora infatti – continua – sono stati riavviati 800 interventi per 1.071 milioni, e altre opere per circa due miliardi di euro sono ancora ferme. Il monitoraggio ufficiale rileva opere per 2.481 milioni, ma ci sono doppioni, stiamo verificando, credo che alla fine saranno meno».