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Difesa del suolo, il piano da 1,2 miliardi per le grandi città

Via al piano stralcio per le città metropolitane. Gli accordi tra il Governo e le Regioni per i primi 1,2 miliardi destinati al dissesto idrogeologico saranno firmati a giorni: entro la fine del mese sarà definito l'elenco e per la metà di luglio ci sarà la presentazione formale delle prime opere da realizzare. Per le gare, poi, serviranno circa sei mesi. Lo ha detto Erasmo D'Angelis, capo dell'unità di missione di Palazzo Chigi per la messa in sicurezza del territorio, a Roma nel corso degli Stati generali sui cambiamenti climatici.Si mette così in moto, dopo diversi mesi di lavoro, il piano dell'esecutivo che, entro il 2020, porterà cantieri per circa 9 miliardi di euro .

Il 2014, ha spiegato D'Angelis, è stato un anno drammatico sul fronte del dissesto. «Siamo arrivati a 400 eventi estremi con 4 miliardi di danni, spalmati su 19 Regioni e 220 Comuni. Un dato superiore alla media già altissima degli ultimi anni, quando ci siamo attestati a circa 3,5 miliardi ogni dodici mesi». E in futuro questa situazione è destinata ad aggravarsi. «Tutti dicono che ci sarà una moltiplicazione di eventi meteorologici di grande impatto – ha detto ancora -. Il dissesto atmosferico già oggi sta amplificando il dissesto del territorio e in futuro rischiamo un aumento di vittime e danni».

Per questo, dopo avere recuperato una serie di risorse non spese, il Governo si sta muovendo per attivare nuovi investimenti per la messa in sicurezza del territorio. Sul primo fronte, sono stati già messi in moto 1,5 miliardi di euro su un totale di 2,5 miliardi, aprendo 752 cantieri. Sul secondo fronte, invece, Palazzo Chigi sta lavorando a un maxi piano da circa 9 miliardi di qui al 2020, per 7.120 opere complessive. Lo stralcio che darà il via a questo pacchetto di interventi vale 1,2 miliardi e riguarderà le aree metropolitane e le città sopra i 15mila abitanti considerate a particolare rischio idrogeologico, in base alle classificazioni dell'Ispra.

Dopo diversi passaggi, questo denaro si sta avvicinando alla fase di cantiere. «Tra qualche giorno firmeremo gli accordi di programma per il piano stralcio, così potremo finalmente mettere in moto le gare e i cantieri», ha annunciato D'Angelis. In queste ore l'Unità di missione sta selezionando i progetti esecutivi e definitivi: su un totale di 3,5 miliardi di richieste delle Regioni, infatti, molte avevano un livello di definizione insufficiente ad andare subito in cantiere.

A giorni, probabilmente già in settimana, l'elenco sarà completato, considerando gli interventi di maggiore urgenza. Per metà luglio, poi, ci sarà la sottoscrizione formale degli accordi, che coinvolgerà le Regioni, Palazzo Chigi, il ministero dell'Ambiente. Le gare saranno fatte nel giro di sei mesi e subito dopo, per inizio 2016, partiranno i lavori veri e propri. In contemporanea, dopo l'estate, si comincerà a giocare la partita dei nuovi accordi di programma per il resto dei fondi. In questo modo, si chiuderà finalmente il quadro dei 9 miliardi messi sul piatto dall'esecutivo per la messa in sicurezza del territorio.