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Da Catanzaro alla Valle d’Aosta: sono 868 le incompiute italiane (il 25% in più di un anno fa)

Lo giuro, nel 2015 sarà pronta». Sette anni fa, in un'intervista a Roberto Galullo, il presidente del consorzio di bonifica Ionio Catanzarese Graziano Manno si sbilanciava per superare quello che già allora sembrava un stallo eterno: quello della Diga del Melito, a Gimigliano, un progetto approvato dalla Cassa del Mezzogiorno nel 1982 per convogliare 108 milioni di metri cubi d'acqua e portarla in 50 Comuni dove vive mezzo milione di calabresi e operano centinaia di imprese agricole. Niente da fare.

Il censimento delle opere incompiute appena pubblicato dal ministero delle Infrastrutture propone sul tema tre numeri impietosi: il tasso di completamento è del 13,08%, il costo complessivo è di 259,7 milioni ma per arrivare al traguardo ne mancano 189 (e ne servono altri 800 per le opere collaterali). Nella storia infinita della diga incompiuta una nuova speranza si è affacciata nei mesi scorsi, quando il Governatore Mario Oliverio ha scritto al ministro Delrio per inserirla nell'elenco delle opere prioritarie: anche questa volta Manno è stato esuberante, e ha fatto appendere davanti alla sede della Giunta uno striscione: «Grazie presidente».

Se nell'elenco delle opere incompiute la Diga del Melito primeggia per anzianità, non conosce rivali in fatto di costi la Vela Di Calatrava, cioè la Città dello sport di Tor Vergata avviata nel 2005 dalla prima Giunta Veltroni, bloccata dalla mancanza di fondi e riportata alla ribalta a ogni candidatura olimpica della Capitale: vale 608 milioni, e la parte realizzata si ferma per ora al 16,25 per cento.

Nelle tabelle ministeriali, le storie di progetti avviati di slancio e impantanati poco dopo, o addirittura inciampati un soffio prima del taglio del nastro, sono un'infinità: il censimento appena pubblicato conta infatti 868 incompiute, il 25% in più di quelle messe in fila l'anno scorso. Ovviamente l'impennata non nasce da un fiorire di nuove opere, ma dal fatto che lo stesso censimento, compilato con l'aiuto delle Regioni, è rimasto fino a oggi incompiuto: quest'anno è arrivato con quasi tre mesi di ritardo rispetto alla scadenza ufficiale, per aspettare i dati siciliani che danno una grossa mano ad allungare la lista: nell'Isola le incompiute censite sono 215, un record che polverizza le 93 elencate dalla Calabria e le 81 della Puglia. All'altro capo della graduatoria si incontra la Valle d'Aosta, che dopo il completamento del nuovo aeroporto attende solo la fine dei lavori al museo di Gignod: un'altra attesa biblica, iniziata negli anni '80.