Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

CsC: Pil +0,2% nel I trimestre, accelerazione in primavera

Il Pil crescerà dello 0,2% congiunturale nel I trimestre ma è previsto che tale ritmo acceleri in primavera. È la stima del Centro studi Confindustria, nel rapporto Congiuntura Flash. Per gli esperti di viale dell'Astronomia, il Pil salirà rispettivamente dello 0,5% nel 2015 e dell'1,1% nel 2016. Anche la produzione industriale è stimata in aumento, +0,1% congiunturale a marzo dopo lo 0,6% a febbraio. Ciò porta a +0,2% la variazione nel I trimestre e al +0,3% nel II trimestre.

In base all’analisi del CsC sono state «potenti spinte esterne» che «hanno innescato la ripresa italiana». La bilancia degli indicatori congiunturali pende senza dubbio dal lato della risalita del Pil. Il punto interrogativo «rimane sulla velocità, che ordini, aspettative e indici anticipatori segnalano in accelerazione dalla primavera». Per il Centro studi Confindustria «il Pil è atteso crescere dello 0,2% congiunturale nel I trimestre e accelerare in primavera».

«Come scritto dal CsC tre mesi fa – osserva ancora la nota – le nuove previsioni rilasciate da vari istituti sono riviste verso l'alto; i valori rimangono opportunamente prudenti perché si tiene conto del fatto che l'Italia soffriva di lenta crescita prima della crisi. La stessa crisi ha azionato freni straordinari: alta disoccupazione, credit crunch, ampia capacità inutilizzata, settore immobiliare fragile, margini di profitto ai minimi e risparmio da ricostituire intralciano la ripartenza della domanda interna e delle attività produttive. Per ciascuno di essi, tuttavia, arrivano rassicuranti segnali di allentamento della morsa».

In questo scenario, prosegue il Csc, «con il Def il Governo attenua correttamente l'impostazione restrittiva della politica di bilancio; sul fronte degli investimenti pubblici si dovrebbero utilizzare appieno i fondi europei e i margini di flessibilità per il loro cofinanziamento». Imperativo, sia per avere spazi di manovra nei conti pubblici sia per innalzare il potenziale del Paese, «è tenere la barra dritta sulle riforme», definite « la benzina per alimentare la fiducia dei partner e dei mercati finanziari, di nuovo in allerta per il rischioso stallo nelle trattative sulla Grecia».