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Concessionarie, Palenzona: «Con le nuove norme sull’in house lavoratori a rischio»

Cambiare la norma che obbliga le concessionarie ad appaltare il 100% dei loro lavori con gara.

Il presidente di Aiscat, Fabrizio Palenzona approfitta dell’assemblea annuale dell’associazione per raccontare chiaramente, per la prima volta, gli effetti della misura inserita dal Senato nella riforma appalti: società come Pavimental, Spea, Itinera e ABC saranno costrette a chiudere i battenti, mandando casa i loro circa 3mila dipendenti. Un brutto colpo per un settore che, nel 2014, sta dando segni importanti di ripresa. Il traffico sulla rete, dopo anni di frenata, è tornato a crescere, toccando il +1 per cento. Era dal 2007 che non si registrava un dato così positivo.

«Prima di buttare un sistema che funziona, ci penserei bene», ha spiegato Palenzona che, tra l’altro, è stato anche riconfermato alla guida dell’associazione che riunisce 26 società concessionarie. «L’assetto attuale garantisce efficienza ed evita guai ai cittadini». L’assetto di cui parla è quello che garantisce alle società concessionarie di appaltare in house una quota pari al 40% dei lavori maturati nel perimetro dei loro contratti.

Una previsione che ha fatto nascere negli anni numerose società controllate, deputate proprio a questo tipo di interventi. Adesso la riforma appalti, in discussione in seconda lettura alla Camera, ha previsto che tutti i lavori passino dalla gara, andando oltre le richieste di Bruxelles.

Questo cambiamento, per il presidente Aiscat, «è un problema che mette seriamente a rischio l’operatività delle società e i tempi degli investimenti». Il punto è che il Governo, in questo modo, non rispetta i contratti e «senza il rispetto dei contratti un settore come il nostro non può funzionare». L’esito della riforma, per Palenzona, è chiaro: «Se si cambia la realtà, queste società vanno chiuse e il personale ricollocato.

Non possiamo tenere a lavorare persone per un lavoro che non c’è più». Non si tratta di un ricatto – sottolinea il presidente -, ma di un dato di fatto. L’auspicio è che «la Camera cambi questa norma». Anche perché c’è da aggiungere un altro elemento: «Questa novità è stata voluta dai costruttori dell’Ance, ma chiediamoci chi sono questi costruttori». Le imprese di costruzioni, cioè, non avrebbero le capacità per fare quello che oggi fanno soggetti come Pavimental. «Al massimo potrebbero prendere i subappalti».

Fuori dalla riforma appalti, Palenzona ha esortato il Governo a riprendere in mano la partita delle tariffe. «Abbiamo sottoscritto degli accordi al ministero che prevedevano di calmierare le tariffe e di concedere sconti ai pendolari nel quadro di una revisione del sistema tariffario e di un’approvazione dei nuovi piani economico finanziari, in gran parte scaduti tra la fine del 2012 e il 2013. Veniva prevista la scadenza di fine giugno per intervenire, ma non abbiamo visto ancora nulla». Buone notizie, infine, arrivano sul fronte del mercato. Molto positivo, soprattutto, il dato del traffico, che cresce dell’1%, considerando i veicoli sia leggeri che pesanti. E’ il dato migliore dal 2007 e il primo aumento dal 2010. Sul fronte dell’ampliamento della rete, a fine 2014 sono stati aperti circa 100 chilometri di nuove tratte, portando il totale nazionale a 6.844 chilometri, di cui circa 5.900 sono a pedaggio.

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