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Chi è Ercole Incalza, il gran boiardo di Stato sopravvissuto a 7 governi e 14 inchieste

Dalle prime ore di questa mattina, i carabinieri del Ros stanno eseguendo, a Roma e Milano, l’ordinanza di custodia cautelare, emessa su richiesta della Procura della Repubblica di Firenze, nei confronti dei 4 indagati per corruzione, induzione indebita, turbata libertà degli incanti ed altri delitti contro la pubblica amministrazione. Contestualmente sono in corso, in diverse regioni italiane, perquisizioni di uffici pubblici e sedi societarie riconducibili agli oltre 50 indagati.

Ci sono anche ex politici di diversa provenienza, dal Pd al centrodestra, diventati poi manager e “prestati” al lavoro di impresa tra i 51 indagati nell’inchiesta fiorentina. Nell’elenco delle persone indagate a vaio titolo per corruzione, turbata libertà degli incanti e altri reati contro la pubblica amministrazione spiccano i nomi di Rocco Girlanda, ex sottosegretario ai trasporti, o di Antonio Bargone, anche lui in passato ha ricoperto tale incarico e poi presidente della autostrada Sat. Oppure l’ex deputato Stefano Saglia, poi nel cda di Terna, e Vito Bonsignore, ex presidente del gruppo Ppe.

Tutte le principali Grandi opere – in particolare gli appalti relativi alla Tav fiorentina, ma non solo – sarebbero state oggetto dell’ «articolato sistema corruttivo» messo in piedi dalle persone arrestate ed indagate dalla procura di Firenze e dai carabinieri del Ros. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Firenze, perché tutto è partito dagli appalti per l’Alta velocità nel nodo fiorentino e per il sotto-attraversamento della città. Da lì l’inchiesta si è allargata a tutte le più importanti tratte dell’Alta velocità del centro-nord Italia ed a una lunga serie di appalti relativi ad altre Grandi Opere, compresi i lavori relativi alla costruzione di Palazzo Italia per Expo.

«Effettivamente, Stefano Perotti», l’imprenditore arrestato, «ha procurato degli incarichi di lavoro a Luca Lupi», figlio del ministro. Lo scrive il gip di Firenze nell’ordinanza di custodia cautelare, ma il ministro si affretta a precisare di «non aver mai chiesto favori per lui». Il gip annota che il 21 ottobre 2014, uno degli indagati, Giulio Burchi, «racconta anche al dirigente Anas, ing. Massimo Averardi, che Stefano Perotti ha assunto il figlio del ministro Maurizio Lupi». In serata è intervenuto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio: «Lupi ha già fornito delle spiegazioni sul figlio, siamo a inizio inchiesta ed è prematuro trarre elementi di colpevolezza per il ministro e il governo». Ci sono anche i regali che gli arrestati avrebbero fatto al ministro delle Infrastrutture e ai suoi familiari: un vestito sartoriale e un Rolex da 10mila euro al figlio, in occasione della laurea. A regalare il vestito al ministro sarebbe stato Franco Cavallo, uno dei quattro arrestati oggi che secondo gli inquirenti aveva uno «stretto legame» con Lupi tanto da dare «favori al ministro e ai suoi familiari».

L’esecuzione dei provvedimenti ha interessato le province di Roma, Milano, Firenze, Bologna, Genova, Torino, Padova, Brescia, Perugia, Bari, Modena, Ravenna, Crotone e Olbia. L’attività investigativa era stata avviata nel 2013 per accertare ulteriori presunti illeciti nella gestione degli appalti per la realizzazione del “Nodo TAV” di Firenze e del sotto-attraversamento della città.

Le indagini hanno documentato gli stretti rapporti tra quest’ultimo e l’ingegnere Stefano Perotti, figura centrale dell’indagine, responsabile della società Ingegneria Spm, a cui sono stati affidati incarichi di direzione lavori per la realizzazione di diverse “Grandi Opere”, ferroviarie ed autostradali tra le quali figurano:
– la linea ferroviaria alta velocità Milano – Verona (tratta Brescia – Verona), conferiti dal Consorzio CEPAV DUE, aggiudicatario dei lavori;
– il Nodo TAV di Firenze per il sotto attraversamento della città, conferiti dal Consorzio NODAVIA, aggiudicatario dei lavori;
– la tratta ferroviaria alta velocità Firenze Bologna, conferiti dal Consorzio CAVET, aggiudicatario dei lavori;
– la tratta ferroviaria ala velocità Genova – Milano Terzo Valico di Giovi, conferiti dal Consorzio COCIV, aggiudicatario dei lavori;
– l’autostrada Civitavecchia – Orte – Mestre, conferiti dal Consorzio “ILIA OR – ME, aggiudicatario dei lavori;
– l’autostrada Reggiolo Rolo – Ferrara, conferiti dalla Autostrada Regionale Cispadana spa;
– l’Autostrada EAS EJDYER – EMSSAD in Libia, conferiti da Anas International Enterprise spa.

Ci sono altri incarichi sospetti ottenuti da Stefano Perotti, come direttore dei lavori o per la progettazione, Incalza garantiva il superamento degli ostacoli burocratici e riceveva come contropartita l’affidamento di incarichi di consulenza e/o tecnici a soggetti da lui indicati, lautamente retribuiti. Contestati:
– il Macro lotto dell’autostrada A3, Salerno Reggio Calabria, dal consorzio ITALSARC;
-la progettazione del nuovo centro direzionale ENI di San Donato Milanese.
Secondo l’accusa il sistema ha sfruttato la previsione normativa, contenuta nel Codice degli Appalti, che affida al contraente generale l’esecuzione dei lavori e la loro direzione. La legge ha definito la figura del “general contractor” quale soggetto giuridico che garantisce alla P.A. committente la realizzazione di opere strategiche “chiavi in mano”, occupandosi anche della progettazione e della gestione della fase realizzativa dell’opera direttamente, o attraverso imprese terze. Inoltre le convenzioni e i successivi contratti fra l’ente appaltante e il general contractor prevedono che il direttore dei lavori designato e il suo staff debbano avere il preventivo gradimento dell’ente appaltante.

Proprio il rapporto di “dipendenza” del controllore (che dovrebbe agire nell’interesse della P.A..) con il controllato è stato sfruttato dagli indagati per la realizzazione dei propri fini di arricchimento illecito, facilitando l’accoglimento delle pretese degli esecutori dell’opera in termini di minori controlli e accettazione di riserve e varianti, con il conseguente incremento dei costi dell’opera e quindi dei guadagni.