«Carenze strutturali e costruttive»: la commissione di indagine del Ministero delle Infrastrutture ha consegnato al Ministro Maurizio Lupi la relazione sul crollo del rilevato stradale di accesso al viadotto Scorciavacche, in Sicilia, avvenuto a fine dicembre scorso, e in seguito al quale – oltre al sequestro imposto dalla magistratura – l'Anas ha chiesto al general contractor a guida Cmc la sostituzione del direttore lavori, promettendo la riapertura entro la primavera.
Ci sarebbero dunque stati errori sia nella progettazione, in particolare nell'aver scelto di fare il rilevato per il viadotto in una zona geologicamente e idraulicamente non idonea, ma anche errori nella costruzione (nella fase realizzativa).
In realtà ciascuna di queste cause sembra essere stata potenzialmente sufficiente a provocare il crollo del terreno nella rampa di accesso al viadotto, e la relazione del Ministero lascia aperte entrambe le conclusioni, se cioè il fattore decisivo sia stato una sola delle due cause (errore nel progetto o errore nella fase esecutiva) o entrambe.
Va ricordato, in ogni caso, che sia la progettazione (definitiva ed esecutica) sia i lavori sono stati fatti a cura e responsabilità del general contractor, e la stessa direzione lavori è a cura del general contractor (una delega "chiavi in mano" dall'Anas ai privati prevista dalla legge obiettivo – dal 2006 nel Codice contratti pubblici – ma oggetto di polemiche e ripensamenti circa un'eccessiva perdita di controllo a danno dell'ente appaltante pubblico).
«Ho ricevuto il rapporto della Commissione ispettiva del ministero sul cedimento di una spalla del viadotto Scorciavacche sulla statale 121 in Sicilia avvenuto il 30 dicembre 2014» ha detto ieri il Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. «La Commissione ha lavorato nei tempi previsti e nelle sue conclusioni individua come cause del cedimento carenze strutturali e costruttive, il rilevato in terrapieno – prosegue Lupi in un comunicato – è risultato non idoneo all'utilizzo rispetto alle condizioni stratigrafiche, geotecniche e idrauliche del territorio su cui è stato realizzato».
«Ho consegnato la relazione della Commissione al presidente del Consiglio e al presidente dell'Anas – conclude Lupi – dal quale attendo ora risposte ed eventuali controdeduzioni.
Nello spirito di collaborazione che sin dall'inizio ha contraddistinto la mia volontà di individuare cause e responsabilità in questo cedimento ho inviato copia della relazione anche all'Autorità Nazionale Anti Corruzione e alla Procura delle Repubblica di termini Imerese per gli eventuali aspetti di relativa competenza».