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Canale Panama, completate le chiuse dell’Atlantico. Salini incontra Varela

Con una manovra spettacolare, tanto da muovere con precisione un gigante d'acciaio da tremila tonnellate, Pietro Salini ha celebrato il completamento delle chiuse dell'Atlantico per l'allargamento del Canale di Panama. Il gruppo italiano, leader mondiale nelle opere d'ingegneria per il settore delle infrastrutture idriche, è volato a Panama per assistere all'installazione dell'ultima paratoia che garantisce il funzionamento del nuovo canale realizzato dal consorzio europeo Gupc, di cui Salini è leader operativo e che comprende anche la spagnola Sacyr e la belga Jan de Nul.

Per l'occasione, l'amministratore delegato Pietro Salini insieme ai direttori generali Massimo Ferrari e Claudio Lautizi, è stato ricevuto dal presidente della Repubblica di Panama, Juan Carlos Varela. Presente ai lavori anche l'ambasciatore italiano a Panama, Giancarlo Maria Curcio, e un gruppo di giornalisti italiani e stranieri giunti nel paese centroamericano per assistere alla manovra di ingaggio della paratoia. Domani è prevista una cerimonia, con la quale l'ambasciatore Curcio scoprirà una targa, posta su grossi massi provenienti dalle aree di scavo del nuovo canale, a testimonianza dell'ingegno e del talento italiano.
Le paratoie sono in tutto 16 e quella posta in opera anticipa di qualche settimane le altre che completeranno i lavori anche sul lato Pacifico del canale. Ogni paratoia è lunga 58 metri, larga 10 e alta 30. Sono in tutto 16 e i lavori per il nuovo canale hanno raggiunto l'85 per cento.

Pietro Salini proseguirà il viaggio americano verso New York, prima tappa di un road show con gli investitori per la presentazione dei conti 2014, chiusi con ricavi in crescita del 10,7% sul 2013 a 4,2 miliardi, un utile netto di 103 milioni di euro (+12%) e, per contro, un debito netto in calo da 121 a 89 milioni di euro.
Per completare il mega progetto panamense, è stato rimarcato, lavorano giorno e notte oltre 8.500 persone di differenti nazionalità. Dall'inizio dei lavori, nel luglio 2009, sono stati eseguiti scavi per 50 milioni di metri cubi, sono stati prodotti 5 milioni di metri cubi di calcestruzzo e utilizzate 290.000 tonnellate di ferro.

L'espansione è in realtà la costruzione di un nuovo canale, che si aggiungerà al primo, aperto nel 1914, e permetterà il transito alle navi Post-Panamax, con capacità di carico fino a 13.000 containers, tre volte superiori alle attuali Panamax. Le dimensioni fissate per le Post sono: 366 metri di lunghezza, 49di larghezza e 15,2 metri di pescaggio, contro la vecchia terna 294-32-12.

Dopo l'espansione, è stato spiegato durante la visita, il traffico attraverso l'istmo vedrà aumentare i valori di carico di oltre un miliardo di dollari a giorno, grazie al passaggio giornaliero di 12-14 imbarcazioni. Se con il canale esistente Panama accumula entrate per oltre 2 miliardi di dollari l'anno (che salgono a 2,7 miliardi per l'indotto generato), con il nuovo tratto gli introiti a regime potranno perfino raddoppiare: tra i 4 e i 5 miliardi dopo il primo quinquennio.

Basti pensare che con le prossime tariffe, pubblicate dal gestore, l'Autorità del Canale di Panama (ACP), una Post-Panamax con 10.000 containers a bordo pagherà quasi 780mila dollari per superare quelle paratoie giganti e utilizzare questa autostrada d'acqua fra gli oceani Atlantico e Pacifico.

La manovra di alloggiamento è stata compiuta posizionando la paratoia su un lungo carrello di ruote, spinto parsimoniosamente avanti e indietro da enormi mezzi meccanici guadagnando mossa dopo mossa l'angolazione giusta, fino a entrare nel suo binario di scorrimento, con una tolleranza davvero minima: qualche decina di centimetri per parte. Ogni paratoia, quando a metà 2016 il nuovo canale entrerà in funzione, avrà tra i 4 e i 5 minuti per effettuare la manovra di apertura o chiusura.

Il ruolo di questi mostri d'acciaio, regolati dalla sincronia tra meccanica ed elettronica, è quello di fare da montacarichi per le navi, prima per farle salire a 9 metri, poi a 18, infine ai 27 metri di altezza del lago Gatún, il bacino artificiale più esteso al mondo. La stessa manovra sarà eseguita, dopo 8-10 ore di traversata, per riscendere al livello dell'altro oceano. Questo innalzamento durerà mezzora, spostando super petroliere o navi-grattacielo da crociera come se nulla fosse.

L'attesa per la consegna del nuovo canale è sempre più forte: le municipalità americane, asiatiche, europee, le autorità portuali e le compagnie marittime globali hanno fatto nei rispettivi Paesi investimenti per miliardi di dollari, in una lunga competizione per presidiare il nuovo boom di traffico. Dragano fondali, armano e rafforzano le gru. Il canale di Panama oggi è collegato a 1.700 porti di 160 Paesi, con 144 rotte marittime.

Attualmente, secondo le cifre fornite durante l'evento, il commercio mondiale che transita dal vecchio canale rappresenta un affare da 270 miliardi di dollari. Numeri destinati ad aumentare sensibilmente con il nuovo tratti costruito da Salini e dai partner europei, se non addirittura a raddoppiare.