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ASCOMAC per Appalti Trasparenti, Innovativi, Sostenibili

Rating di legalità e responsabilità sociale, Progettazione innovativa tramite il BIM, Individuazione delle offerte economicamente più vantaggiose in base all’approccio costo/efficacia quale il costo del Ciclo vita.

Questi, i principi di base delle Direttive UE in materia di Appalti, in corso di recepimento, oggetto delle proposte Ascomac presentate lo scorso aprile e reiterate al Senato e al Governo, anche alla luce dei “soliti recenti” atti di corruzione.

Un provvedimento, quello all’esame del Parlamento – sostiene Carlo Belvedere Segretario Generale Ascomac – che nel recepire Direttive comunitarie ben chiare e precise nei principi e nei contenuti, finisce per “dimenticare” valori e temi importanti, strategici per un cambio di passo verso la Legalità, la Trasparenza, la Sostenibilità del nostro Paese.

 Di fatto, anche nei contenuti del “Nuovo Testo proposto dai Relatori e adottato dalla Commissione per il Disegno di legge n. 1678”, oggetto di esame della VIII Commissione del Senato, non si trova traccia del ciclo vita, sia come istituto specifico, sia in stretto raccordo con l’aggiudicazione alla offerta economicamente più vantaggiosa basata sul costo/efficacia quale, appunto, il ciclo vita.

Per limitarsi al solo metodo, il provvedimento rischia giuridicamente la messa in mora/apertura di procedura di infrazione – così come successo recentemente per il recepimento della Direttiva UE in materia di Efficienza Energetica, dove diversi punti espressamente previsti dalla Direttiva UE, segnalati e motivati da Ascomac, non sono stati neppure presi in considerazione, con il consueto risultato della “messa in mora” dello Stato Italiano.

 Per questo – conclude Belvedere – abbiamo nuovamente sollecitato l’attenzione del Parlamento e del Governo con proposte finalizzate al corretto recepimento delle direttive europee puntando sulla legalità, sulla progettazione innovativa e sulla sostenibilità degli appalti e, quindi, sull’intero ciclo vita legale, progettuale, ambientale del prodotto/opera/infrastruttura in funzione -applicazione/attuazione- degli aspetti qualitativi, ambientali e/o sociali e in particolare dei costi delle emissioni di gas a effetto serra e di altre sostanze inquinanti nonché altri costi legati all’attenuazione dei cambiamenti climatici.

 E’ questa la vera rivoluzione per la trasparenza e la sostenibilità introdotta dalla normativa UE sugli appalti, no il solito massimo ribasso con le varianti in corso di opere che poi il cittadino paga sempre e comunque, anche quando, appena realizzate, crollano.

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