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Accordo di programma per Porto Marghera

È stato siglato a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza di Regione Veneto, Autorità Portuale e Comune di Venezia l’Accordo di Programma per la Riconversione e Riqualificazione Industriale dell’Area di Crisi Industriale Complessa di Porto Marghera che destina circa 153 milioni di euro per la creazione e la rivitalizzazione di infrastrutture materiali e immateriali che daranno vita nei prossimi 3 anni alla nuova Porto Marghera.

“E’ stato sancito, finalmente e concretamente, il percorso per la creazione della Porto Marghera di domani. Un Accordo esalta quell’unicum che, da sempre, ha fatto la fortuna di quest’area: il porto per l’industria e l’industria per il porto. Siamo di fronte, per la prima volta, ad un impegno che non si limita a trattare di bonifiche e crisi aziendali, ma punta ad un insieme coordinato di interventi infrastrutturali capace di creare condizioni operative per il supporto e lo sviluppo di quelle già insediate e per l'insediamento di nuove attività. Il futuro di Porto Marghera si fonda dunque su tre pilastri che ne consentiranno crescita e sviluppo: l’attrazione di attività porto-centriche ovvero quelle che sappiano sfruttare al meglio la vicinanza al mare e le grandi potenzialità logistico-infrastrutturali, la ritrovata accessibilità grazie ai lavori di escavo dei canali, delle banchine esistenti e il ripristino dei tracciati ferroviari ed, infine, la realizzazione del porto offshore che consentirà di mantenere elevati livelli di efficienza portuale a beneficio delle imprese e dell’economia del Nordest, ma anche dell’Italia e dell’Europa”, ha dichiarato Paolo Costa Presidente dell’Autorità Portuale di Venezia.

Il complesso sistema portuale-industriale di Porto Marghera sta attraversando un processo di riconversione che ne ha profondamente mutato i connotati, stravolgendo il paradigma produttivo su cui si è fondato e che lo ha caratterizzato sino alla metà degli anni ’70, quando i tre elementi di sviluppo, abbondanza di manodopera ed energia elettrica a basso costo e vicinanza al mare, garantivano facili approvvigionamenti di materie prime per le lavorazioni industriali attraverso le banchine del porto.

Due di quei tre fattori localizzativi (energia e manodopera) non sono più disponibili, rimane solo il valore aggiunto della prossimità al mare e dell’esistenza di un ben strutturato sistema portuale per ricevere e movimentare le merci.

Il passaggio da un’economia fondata sull’industria pesante a una basata sulla manifattura e sui servizi e lo sviluppo della rete dei collegamenti multimodali terrestri (strada, ferrovia e navigazione fluviale) fa di quei porti più vicini ai mercati manifatturieri (Nord Italia, Germania meridionale, Austria e Est Europa) il proprio fulcro e Venezia è uno di questi.

Per la crescente attenzione all’impatto ambientale la produzione e stoccaggio di energie pulite sono divenuti elementi di competitività, Porto Marghera in questo senso presenta delle caratteristiche di eccellenza che ne fanno uno dei poli industriali più all’avanguardia. Ne sono un esempio concreto la recente riconversione della storica raffineria di Porto Marghera verso la produzione di prodotti “bio” (idrocarburi puliti), e la creazione di un centro di stoccaggio e distribuzione di gas naturale liquefatto (GNL) per le navi ma anche, in futuro, verso i mezzi terrestri (camion).

Il cambiamento degli schemi organizzativi della logistica verso un modello “portocentrico” porta le imprese a trasferire i propri stabilimenti produttivi all’interno o nelle vicinanze delle aree portuali per essere così più “vicine” ai mercati – internazionali – di destinazione delle proprie merci e ridurrei tempi e costi delle movimentazioni delle stesse. Marghera, per l’abbondanza di aree e la vicinanza alle principali arterie di collegamento terrestre verso l’intera Europa è il sito ideale dove creare catene logistiche che sfruttano il modello “portocentrico” come, ad esempio, quelle con catene del valore molto estese quali l’agroalimentare ed il siderurgico (già presenti a porto Marghera e consolidate nel sistema produttivo italiano e particolarmente del nord Italia).

Il complesso degli interventi previsti dall’Accordo interventi migliorerà sensibilmente la qualità del sito di porto Marghera, potenziando le caratteristiche del porto (unico dei tre elementi di competitività di cui può godere porto Marghera) e gettando le basi – oggi – per la creazione del sistema manifatturiero/logistico di Porto Marghera di domani, capace quindi di:
sfruttare le competenze e qualità delle lavorazioni made in Italy nella trasformazione di prodotti provenienti e destinati a/da paesi molto lontani tra loro;
concentrare nella stessa area una vasta gamma di produzioni “quasi manifatturiere” che riguardano le attività logistiche a maggior valore aggiunto (merci semi-lavorate o prodotti finiti) che in porto subirebbero alcune ultime fasi di lavorazione prima di essere immessi sul mercato retail;
rivitalizzare il comparto della chimica e del settore energetico, creando a Marghera un polo di eccellenza nel settore della nuova chimica “verde e sostenibile”. Lo sviluppo di un sistema che gestisca e organizzi la “logistica della chimica” garantendo tutti i requisiti di sicurezza ed efficienza, è una soluzione per mettere a sistema e sfruttare l’enorme know-how sviluppato in decenni di insediamenti produttivi, garantendo un utilizzo di aree già perlomeno parzialmente attrezzate.

L’Autorità Portuale si occuperà della realizzazione di una serie di interventi (69.5 milioni di euro) che riguardano principalmente la realizzazione e modifica delle banchine, l’implementazione di piazzali e interventi per la viabilità. Attraverso queste opere, si otterrà un miglioramento della capacità del porto e una maggior efficienza dell’operatività dei terminal industriali e portuali.

I lavori alla sponda sud del canale Ovest, in corrispondenza del terminal Montesyndial, costituiscono un primo tassello di intervento onshore del progetto di sviluppo del porto di Venezia offshore-onshore che, completato in ogni sua parte e già sottoposto con esito positivo a valutazioni tecniche e ambientali e da parte degli enti gli interessati alla conferenza di servizi conclusasi il 25 novembre u.s., è pronto per essere sottoposto alla valutazione del CIPE per l'approvazione finale.

I lavori sulle banchine della sponda ovest del canale Ovest, in corrispondenza dei terminal GMI e Cereal Docks sono finalizzati all’ampliamento delle banchine di terminal che operano nel settore agroindustriale, cercando in questo modo di dare il massimo sostegno e le migliori condizioni operative allo sviluppo di un settore di eccellenza per il porto di Venezia e che potrebbe ulteriormente svilupparsi.