Patente, due ruote e seggiolini: cosa cambia nel CdS.
Le novità del Codice della Strada saranno in vigore solo verso fine anno. Allo stato attuale (inizio Novembre), il testo è stato approvato in prima lettura in Commissione Trasporti alla Camera, ma deve ancora andare al vaglio di Montecitorio e in Senato.
Dispositivo antiabbandono: scatta l’obbligo e chi sgarra paga caro
E’ scattato l’obbligo di montare sulle auto i dispositivi di allarme per i seggiolini, i cosiddetti sistemi “antiabbandono” per chi trasporta minori di 4 anni. Il regolamento di attuazione dell’art. 172 del nuovo Codice della Strada in materia è stato pubblicato il 23 ottobre sulla Gazzetta Ufficiale, prevedendo l’entrata in vigore 15 giorni dopo (cioè il 7 novembre 2019). Per agevolare l’acquisto dei dispositivi, nel DL Fisco è stato istituito un fondo per un incentivo di 30 euro per ciascun dispositivo acquistato.
Il Decreto, ha spiegato l”Asaps, l’Associazione sostenitori Polstrada, prevede che i dispositivi “dovranno attivarsi automaticamente e dovranno essere dotati di un allarme in grado di avvisare il conducente della presenza del bambino nel veicolo attraverso appositi segnali visivi e acustici o visivi e aptici, percepibili all’interno o all’esterno del veicolo (potranno essere dotati anche di un sistema di comunicazione automatico per l’invio di messaggi o chiamate)”.
Il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha stabilito anche le caratteristiche tecniche di questi dispositivi: “potranno essere integrati all’origine nel seggiolino, oppure una dotazione di base o un accessorio del veicolo, ricompreso nel fascicolo di omologazione dello stesso oppure un sistema indipendente dal seggiolino e dal veicolo”.
Chi non si doterà di questi dispositivi incorrerà nelle violazioni previste dall’art. 172 del Codice della Strada, con sanzione amministrativa da 81 a 326 euro (pagamento entro cinque giorni: 56,70 euro) e la decurtazione di 5 punti dalla patente.
“L’Asaps – commenta il presidente Giordano Biserni – auspicava un margine di tempo maggiore interpretando la Legge in modo più favorevole e con la concessione dei 120 giorni inizialmente previsti, ma così non è stato. Genitori, nonni e accompagnatori affrettatevi!”.