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Le Linee Guida delle gallerie esistenti (LGGE)

Classificazione, gestione del rischio, sicurezza e monitoraggio dei tunnel sulla rete stradale: lo stato dell’arte e i problemi ancora aperti

Illuminazione in galleria

Il presente contributo intende presentare una sintesi dei contenuti delle LGGE recentemente pubblicate ed evidenziare i problemi ancora (!) aperti che attendono una risposta convincente nell’ambito delle gallerie esitenti.

Grazie all’importante lavoro effettuato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici il 23/08/2022 sono state pubblicate le Linee Guida riguardanti la classificazione e la gestione del rischio delle gallerie; provvedimento che ha origine, come per le Linee Guida sui ponti, dal c. 1 dell’art. 49 del DL 16/07/2020, n° 76, convertito dalla Legge 11/09/2020, n° 120, che prevede: “[…] al fine di assicurare l’omogeneità della classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e del monitoraggio delle gallerie esistenti lungo la rete stradale e autostradale; le Linee Guida indicano anche la programmazione/esecuzione delle indagini sullo stato di conservazione, l’esecuzione delle ispezioni e di programmazione degli interventi di manutenzione e di messa in sicurezza delle stesse”.

La struttura del testo è in gran parte identico a quello delle Linee Guida emanate il mese precedente relative ai ponti esistenti, anche se per alcuni criteri applicati il testo pubblicato si differenzia.

L’elaborato esprime condotte di consapevolezza e prevenzione per l’intero ambito delle gallerie stradali in esercizio; resta però inteso che qualora già si riconoscano condizioni che richiedono l’adozione di interventi immediati, il Gestore darà corso alla individuazione e all’attuazione degli interventi riconosciuti necessari indipendentemente dall’applicazione delle procedure previste dalle Linee Guida.

Le Linee Guida hanno carattere complementare alle altre Norme che afferiscono alla sicurezza stradale di cui al DLGS 15 Marzo 2011, n° 35 e alla sicurezza antincendio nelle gallerie stradali della rete transeuropea di cui al Decreto Legislativo 5 Ottobre 2006, n° 264 e successivi provvedimenti che riportiamo nel seguito.

Il valore intrinseco delle Linee Guida

Uniformare la metodologia degli interventi riguardanti la sicurezza, che è l’elemento sostanziale per poter rendere omogenei gli interventi che vengono realizzati e soprattutto l’impostazione generale degli interventi di manutenzione preventiva, la programmazione, la classificazione e anche per garantire la raccolta della carta d’identità di ogni singola galleria che deve essere poi raccolta dall’AINOP (Archivio Informatico Nazionale Opere Pubbliche) al fine della funzione di gestione e controllo della programmazione nazionale degli interventi. 

Gallerie ferroviaria
1.

Strade statali e autostrade: il quadro della situazione

Le Linee Guida riguardano 2.179 gallerie. In Italia abbiamo circa 840.000 km di strade; fra queste 8.006 km di autostrade e 27.259 km strade statali (ANAS) con 2.179 gallerie, 21.072 ponti e viadotti, 6.320 cavalcavia.

Il documento, al pari di quanto previsto dalle analoghe Linee Guida per i ponti, richiama l’importanza della strategicità dell’infrastruttura nella rete stradale, ed è di fondamentale importanza per l’adozione di idonee misure di manutenzione preventiva per salvaguardare l’esercizio dell’infrastruttura.

Per la piena adozione di una strategia di manutenzione preventiva è infatti necessario poter procedere a una mappatura – non solo tecnica – delle opere, e per fare ciò è necessario avere a disposizione criteri di classificazione certi.

La sintesi tecnica delle Linee Guida

Lo scopo e l’ambito di applicazione può essere così sintetizzato:

  • opere di lunghezza maggiore o uguale ai 200 m in cui una dimensione è maggiore sulle altre due, di lunghezza maggiore o uguale a 200 m per almeno uno dei fornici quando il sistema galleria presenta carreggiate separate, comprese le gallerie artificiali, le gallerie paramassi e i sottopassi;
  • trafori internazionali (Rete TERN): le modalità e l’applicazione delle presenti Linee Guida sono demandate alle Commissioni intergovernative;
  • opere di lunghezza inferiore a 200 m: il Gestore valuterà caso per caso se applicare parzialmente le presenti Linee Guida, in relazione alle specificità delle singole situazioni e calibrate sulle criticità della singola galleria;
  • sottopassi, con riferimento alle problematiche di natura idraulica: le Linee Guida si applicano anche per lunghezze inferiori ai 200 m.

I contenuti illustrano la procedura per la gestione delle attività finalizzate alla sicurezza delle gallerie stradali esistenti per prevenire livelli inadeguati di danno, tali da incidere sulla sicurezza dell’opera e, in senso più generale, dell’intera infrastruttura, rendendo accettabile il livello del rischio.

L’impostazione vuole perseguire una condotta di prevenzione rispetto all’emergere di situazioni potenzialmente pericolose, per programmare l’adozione di interventi di manutenzione preventiva senza incorrere in condizioni di intervento di urgenza.

Il documento è composto da tre parti:

  1. il censimento associato alla valorizzazione delle conoscenze pregresse già disponibili;
  2. la classificazione preliminare del rischio stimato in modo convenzionale attraverso la definizione di una classe di attenzione;
  3. la valutazione della sicurezza, di tipo preliminare e accurata, e la sorveglianza e monitoraggio, comprese le tipologie di prove eseguibili.

La programmazione delle indagini e degli interventi che si rendono necessari saranno programmati, per ciascuna galleria, fornendo criteri di priorità e distinguendo interventi semplici/efficaci nel breve periodo da quelli complessi che devono essere attuati in periodi più lunghi.

L’approccio multilivello

Come per le Linee Guida relative ai ponti esistenti anche per le gallerie la classificazione del rischio o, meglio, la classe di attenzione si inquadra in un approccio generale multilivello che dal censimento delle opere d’arte da analizzare associato al livello di conoscenza – che scaturisce dall’esame preventivo e sintesi di tutte le informazioni già disponibili – consente di determinare la classe di attenzione, sulla base della quale si perverrà alla valutazione della sicurezza, cui dovrà seguire la programmazione degli interventi e dei piani di sorveglianza che si riconoscessero necessari.

Da una vision complessiva al dettaglio di ogni singolo intervento

L’articolato più importante riguarda il dettaglio delle metodologie da adottare, come il censimento delle opere, la raccolta dei dati già disponibili a partire dai dati di progetto, della realizzazione e della gestione e adozione di interventi di manutenzione già attuati in fase di esercizio.

Seguono le ispezioni iniziali, anche ai fini della redazione delle schede di difettosità dell’opera nonché la valutazione della classe di attenzione in funzione dei possibili rischi rilevanti, strutturale (strutturale “globale” e geotecnico), sismico, idraulico, geologico, stradale, strutturale “locale” e determinati da cause non direttamente strutturali.

Metro
2.

Tali rischi, inizialmente analizzati separatamente in termini di pericolosità, vulnerabilità ed esposizione, sono poi riuniti in un’unica classificazione generale della classe di attenzione, che è comunque qualificata in relazione alla diffusione nell’ambito dello sviluppo della galleria ed in relazione a particolari rischi, quali l’idraulico e il geologico, che richiedono una specifica e distinta considerazione negli approfondimenti riconosciuti necessari.

L’indice di diffusione rispetto allo sviluppo totale della galleria descrive in forma sintetica quale sia la tratta di galleria interessata dalla classe di attenzione più alta attribuita.

La classe di attenzione così definita individua le condizioni più critiche ai fini della sicurezza presenti lungo la tratta in peggiori condizioni della galleria, diversamente da come desumibile da valutazioni con indici pesati sullo sviluppo della galleria, meno rappresentative di condizioni locali di sicurezza e che forniscono un indice di severità complessivo dell’intera opera indicativo in genere per previsioni di fabbisogni economici complessivi.

L’articolazione delle Linee Guida mantiene distinte nelle varie fasi le attività ispettive da quelle di valutazione del livello delle conoscenze e delle valutazioni sullo stato di conservazione delle opere.

Fatta salva la necessaria qualifica degli incaricati delle ispezioni, le valutazioni che prendono in esame lo stato delle conoscenze e gli esiti di ispezioni e di indagini saranno sviluppate in ambito di giudizio esperto, cui potranno concorrere specialisti di più discipline secondo le specifiche tematiche di interesse per ciascuna galleria, con il coordinamento di un responsabile della galleria designato dal Gestore. 

Gli strumenti per la conoscenza delle gallerie

Ferma restando la valenza più generale, le LGGE declinano i criteri e i dettagli operativi nel caso delle gallerie stradali. È utile dire che il documento e la metodologia relativa alle gallerie stradali, assumono un’ampia valenza, per cui possono prendersi quale utile riferimento – nei principi e nelle regole generali – sia per le gallerie stradali sia per quelle ferroviarie, pur presentando quest’ultime, specie in relazione alle condizioni funzionali dell’esercizio ferroviario, profili di sicurezza che si differenziano rispetto a quelli delle gallerie stradali.

Il documento fornisce gli strumenti per la conoscenza di ogni galleria e per definire le priorità per l’esecuzione delle eventuali operazioni di sorveglianza e monitoraggio, di verifica e di intervento.

Vengono altresì forniti i criteri per la conduzione delle valutazioni necessarie, per i programmi di monitoraggio e di intervento con indicazioni per la tipologia e frequenza delle ispezioni periodiche e approfondite, fino alla predisposizione del Documento integrativo del Piano di manutenzione per ciascuna galleria.

Si riportano anche alcuni aspetti organizzativi in relazione alla previsione di un sistema di qualifica delle attività di ispezione, con ispettori appartenenti all’organizzazione del Gestore e ad organismi indipendenti, che saranno definiti con successivo apposito regolamento. Le attività di vigilanza vengono ampliate: da una attività di solo controllo, alla verifica di adozione e attuazione di un sistema di gestione della sicurezza che comprende anche le attività di controllo. 

Galleria ferroviaria
3.

I sei livelli di analisi

Le LGGE si sviluppano su sei livelli differenti, con un grado di approfondimento e complessità crescenti. In sintesi:

  • livello 0: prevede il censimento di tutte le opere e delle loro caratteristiche principali nonché la raccolta delle informazioni e della documentazione disponibili, anche in relazione a rilievi e prove già effettuati, con giudizio esperto sul grado delle conoscenze disponibili e individuazione preliminare degli indicatori di pericolosità di maggiore interesse per ciascuna galleria;
  • livello 1: esteso alle opere censite a livello 0, prevede l’esecuzione di ispezioni iniziali della struttura, rivestimento e altri elementi di rilevanza strutturale e non strutturale, e delle caratteristiche geomorfologiche, idrogeologiche e idrauliche dell’area, tese a individuare lo stato di conservazione e le principali caratteristiche strutturali e geometriche di tutte le opere, nonché potenziali condizioni di rischio associate all’interazione con le formazioni naturali che ospitano la galleria, secondo le caratteristiche geotecniche/geomeccaniche e l’assetto del contesto geologico. Le ispezioni iniziali saranno condotte a partire dal quadro di conoscenze già disponibili, eventualmente integrate con specifiche indagini, come ricostruito nell’ambito del livello 0;
  • livello 2: consente di definire la classe di attenzione di ogni galleria, sulla base dei parametri di pericolosità, vulnerabilità ed esposizione, determinati elaborando i risultati ottenuti dai livelli precedenti. In funzione di tale classificazione, si procede quindi con uno dei livelli successivi. La classe di attenzione è qualificata secondo un indice di diffusione, espresso quale percentuale della lunghezza della galleria caratterizzata dalla classe attribuita. Vengono altresì riportati – quali caratteri qualificanti – i fattori di pericolo che determinano la classe di attenzione sia riferiti alla struttura di galleria, sia riferiti a fattori esterni all’ambiente galleria in senso stretto, quali le classi associate ai rischi geologico-geotecnico lungo la galleria e agli imbocchi e al rischio idrologico idraulico;
  • livello 3: prevede l’esecuzione di valutazioni preliminari atte a comprendere, unitamente all’analisi della tipologia ed entità dei dissesti rilevati nelle ispezioni eseguite al livello 1, il livello di sicurezza nei confronti dei possibili dissesti locali che interessano il rivestimento, più o meno diffusi nella galleria, e dei dissesti correlati all’interazione del rivestimento con le formazioni naturali attraversate. Quando ne ricorrano le condizioni, vengono sviluppate specifiche valutazioni per le possibili interazioni con instabilità di insieme delle formazioni naturali attraversate o in corrispondenza degli imbocchi, nonché delle condizioni di salvaguardia idraulica;
  • livello 4: prevede una lista di valutazioni accurate della sicurezza della galleria nei confronti delle azioni agenti e di fattori esterni all’ambiente galleria in senso stretto, tenendo in debito conto quanto indicato dalle Norme tecniche per le costruzioni vigenti;
  • livello 5, che non viene trattato esplicitamente nelle presenti Linee Guida, si applica a gallerie considerate di significativa importanza all’interno della rete. Per tali opere è utile svolgere analisi più sofisticate quali quelle di resilienza, valutando la rilevanza trasportistica, analizzando l’interazione tra la struttura e la rete stradale di appartenenza e le conseguenze di una possibile interruzione dell’esercizio della galleria sul contesto socioeconomico in cui essa è inserita.

Dal livello 0 al livello 5, la complessità, il livello di dettaglio e l’onerosità delle indagini e delle analisi aumentano, ma il numero di infrastrutture su cui applicarle, così come il livello di incertezza dei risultati ottenuti, si riduce. L’elemento centrale delle LGGE sul quale si basano le valutazioni successive è il livello 2, ossia la definizione delle classi di attenzione.

Come evidenziato nel documento, esso consiste nel determinare, per ogni galleria, una Classe di Attenzione (CdA), funzione di fattori di pericolosità, vulnerabilità ed esposizione, e classificata in alta, medio-alta, medio-bassa e bassa, riferita alla tratta nelle peggiori condizioni e qualificata secondo le specifiche tipologie di potenziale pericolo; a ogni classe di attenzione corrispondono determinate conseguenti azioni, in termini di indagini/monitoraggio/verifiche, graduate in relazione all’indice di diffusione e agli eventuali caratteri speciali.

Tunnel ferroviario
4.

In particolare:

  • per le gallerie con CdA alta è previsto l’immediato avvio di valutazioni accurate, sia in termini di valutazioni di sicurezza sia di approfondimenti sulle caratteristiche idrauliche, geologiche, geotecniche e/o strutturali, stradali, laddove necessario, in relazione in particolare alla Classe di attenzione ed alla specifica tipologia di potenziale rischio che ha concorso alla sua attribuzione. Per queste gallerie è inoltre prevista l’esecuzione delle ispezioni approfondite con le modalità e frequenza di cui al 7.3 e con eventuale installazione di sistemi di monitoraggio;
  • per le gallerie con CdA Medio-Alta è prevista l’esecuzione di ispezioni ordinarie e approfondite con le modalità e frequenze di cui al § 7.3 con esecuzione di indagini specialistiche e, ove si rendesse necessario, l’installazione di sistemi di monitoraggio come descritto nel § 6. Sulla base delle ispezioni è previsto l’impiego di valutazioni preliminari di livello 3 e qualora necessaria, l’esecuzione della valutazione approfondita secondo le modalità discusse nel § 5;
  • per le gallerie in CdA Medio-Bassa e Bassa è prevista l’esecuzione di ispezioni periodiche. Sono comunque da prevedere ispezioni approfondite ad intervalli regolari, secondo le frequenze indicate nel § 7.3, valutando la conferma della classe di attenzione e la necessità di dare corso a valutazioni preliminari della sicurezza. Le ispezioni periodiche ordinarie e periodiche indipendenti saranno graduate secondo frequenze rapportate alla classe di attenzione attribuita alla singola galleria.

Eventi particolari

Per tutte le gallerie si darà luogo a ispezioni in seguito ad accadimenti di eventi particolari (urti, incendi, eventi sismici, ecc.); quando ne ricorrano le circostanze si darà luogo agli opportuni approfondimenti mediante ispezioni straordinarie con l’esecuzione di specifiche indagini se necessarie.

Il ruolo di Responsabile della galleria, che opera nell’ambito dell’organizzazione del Gestore, si avvale della collaborazione degli esperti e degli ispettori, curerà per ogni galleria il programma delle attività, dalla fase di attenzione del livello 0, alla attribuzione della Classe di attenzione del livello 2, nonché lo sviluppo delle valutazioni preliminari del livello 3 e approfondite del livello 4, con la programmazione dei relativi approfondimenti di indagini e monitoraggi se ritenuti necessari.

Il Responsabile della galleria predisporrà inoltre il programma delle attività ispettive da riportare in un apposito Documento integrativo del piano di manutenzione della specifica galleria. Questa è un po’ la sintesi tecnica dei principali contenuti delle LGGE.

Obbligo di adeguamento delle gallerie aperte al traffico ai requisiti minimi di sicurezza

Il Decreto Sostegni (D.L. 41/2021) convertito in Legge disciplina il processo di adeguamento delle gallerie aperte al traffico ai requisiti minimi di sicurezza.

L’art. 30-sexies, comma 4, del succitato D.L. 22/03/2021, n° 41 inserito dalla Legge di conversione, tramite modifiche al D.Lgs. 05/10/2006, n° 264, adotta disposizioni al fine di assicurare un tempestivo processo di adeguamento ai requisiti minimi di sicurezza delle gallerie aperte al traffico.

In particolare, il nuovo art. 10-bis del D.Lgs. 264/2006, per ciascuna galleria aperta al traffico per la quale non è stata richiesta la messa in servizio, prevedeva l’obbligo per i Gestori della galleria di trasmettere, entro il 31/12/2021, il progetto della sicurezza alla Commissione permanente per le gallerie, corredato del relativo cronoprogramma di esecuzione dei lavori.

Per le gallerie stradali oggetto dell’estensione della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), il termine per l’adempimento del suddetto obbligo è fissato al 30/06/2023.Il livello di definizione tecnica degli interventi strutturali e impiantistici previsti dal progetto della sicurezza deve essere almeno quello di un progetto definitivo ai sensi dell’articolo 23 del D.Lgs. 50/2016 (Codice dei contratti pubblici) e comunque tale da:

  • individuare gli aspetti qualitativi e quantitativi degli interventi previsti, gli aspetti geometrico-spaziali e i requisiti prestazionali di opere e impianti;
  • consentire la valutazione dell’idoneità delle specifiche scelte progettuali adottate, in relazione ai requisiti minimi di sicurezza.

Entro 60 giorni dalla presentazione da parte del Gestore del progetto della sicurezza, la Commissione procede alla sua valutazione e all’eventuale approvazione, anche mediante la formulazione di specifiche prescrizioni.

Il Gestore, eseguiti i lavori di adeguamento, trasmette la richiesta di messa in servizio, secondo la procedura prevista dall’allegato 4 del D.Lgs. 05/10/2006, n° 264, entro il 31/12/2025 o, per le gallerie stradali oggetto dell’estensione della rete transeuropea dei trasporti, entro il 30/06/2027.

La Commissione, previa visita di sopralluogo alla galleria, entro 60 giorni dalla presentazione della richiesta, autorizza la messa in servizio della galleria impartendo, ove necessario, specifici prescrizioni e adempimenti, anche mediante eventuali limitazioni all’esercizio.

Fino alla richiesta di messa in servizio, i Gestori trasmettono un rapporto semestrale di monitoraggio entro il 31 Gennaio e il 31 Luglio di ogni anno, il cui contenuto è specificato dall’art. 10-bis, comma 8, del D.Lgs. 264/2006.

Il nuovo art. 10-ter del D.Lgs. 264/2006 prevede una disciplina transitoria del processo di adeguamento delle gallerie, secondo la quale, fino al rilascio dell’autorizzazione alla messa in servizio, il Gestore provvede ad adottare le misure di sicurezza temporanee minime per ciascuna galleria aperta al traffico.

Sorveglianza e manutenzione di gallerie stradali e autostradali: la circolare del MIMS del 09/04/2021

La circolare prevede la predisposizione, per ciascuna galleria, di uno specifico “Piano di Sorveglianza dell’Opera”, nel quale sono riportate le attività di verifica periodica e gli interventi di ripristino programmati, sulla base dell’effettivo stato di conoscenza dei manufatti.

Al fine di indirizzare le attività di sorveglianza e gli interventi di manutenzione per le gallerie insistenti sulla rete stradale nazionale e sulle autostrade, adottando criteri avanzati, che considerino lo stato di conoscenza puntuale di ciascuna infrastruttura, la Circ. MIMS 09/04/2021, n° 152 prevede l’adozione del “Piano di sorveglianza dell’Opera”, uno strumento unitario, per ciascuna galleria, nel quale siano indicati organicamente le modalità attuative dei controlli da porre in essere, gli interventi programmati e quelli eseguiti.

In particolare, i Gestori autostradali e i Gestori della rete stradale nazionale che abbiano attuato le indagini e i controlli per le gallerie indicati dal Concedente con le modalità previste dal Manuale di Ispezione delle Gallerie emanato dalla competente Direzione Generale, e abbiano realizzato interventi finalizzati al ripristino dell’efficienza delle strutture, predisporranno, per ciascuna galleria, uno specifico “Piano di Sorveglianza dell’Opera”, nel quale sono riportate le attività di verifica periodica e gli interventi di ripristino programmati, sulla base dell’effettivo stato di conoscenza dei manufatti.

Per gli interventi già eseguiti, il “piano di sorveglianza dell’opera” tiene conto delle prescrizioni individuate nella fase di progettazione e riportate nel piano di manutenzione redatto ai sensi dell’art. 38 del D.P.R. 207/2010.Gli obblighi di verifica per le gallerie e la loro frequenza risultanti dal “piano di sorveglianza dell’opera” sostituiscono quelli indicati dalla Circ. Min. LL.PP. 19/07/1967, n° 6736.

Nelle more dell’adozione del “piano di sorveglianza dell’opera” per le singole gallerie, i Gestori autostradali e i Gestori della rete stradale nazionale continueranno a svolgere le attività ispettive delle gallerie secondo la Circ. Min. LL.PP. 19/07/1967, n° 6736. 

Conclusioni e problemi ancora aperti

È necessario premettere che il quadro di riferimento che le considerazioni che seguono valgono, in gran parte, sia per le gallerie che per i ponti.

La pubblicazione delle Linee Guida, senza alcun dubbio, costituisce un grande passo avanti, dopo tantissimi anni di attesa, nell’ambito del quale ogni Gestore interveniva secondo i propri criteri; se non altro per poter avere delle Norme univoche su come poter intervenire. Ma, a questo punto, è quanto mai opportuno riassumere le problematiche irrisolte o che non consentono di dare una risposta convincente ad alcuni interrogativi che è lecito porsi.

Tutte le gallerie rispettano i requisiti minimi di garanzia per la sicurezza delle infrastrutture? Non siamo riusciti ad avere il quadro della situazione aggiornata; si conoscono le ispezioni effettuate da ANSFISA ma il quadro generale aggiornato non è stato pubblicato.

Vero è che nel Dicembre 2020, la Commissione Europa ha inviato dei pareri motivati al Belgio, alla Bulgaria, alla Croazia, all’Italia e alla Spagna per non aver rispettato la totalità delle prescrizioni previste dalla Direttiva 2004/54/CE e seguenti, che stabilisce requisiti minimi di sicurezza relativi all’infrastruttura e all’esercizio delle gallerie. Direttiva che si applica a tutte le gallerie stradali della rete transeuropea più lunghe di 500 m e gli Stati che hanno ricevuto la comunicazione della Commissione Europea non hanno rispettato tutte gli obblighi che prescrive.

Questi pareri motivati seguono le lettere di costituzione in mora inviate dalla Commissione nell’Ottobre del 2019, di cui le risposte non sono state ritenute sufficienti a garantire la conformità. A quella data i Governi avevano due mesi per comunicare alla Commissione le misure adottate per porre rimedio e in caso negativo la Commissione avrebbe potuto deferire i Paesi alla Corte di Giustizia europea.

A proposito della sicurezza delle gallerie italiane, all’inizio del 2020 il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha comunicato agli Enti interessati (tra cui il ministero dei Trasporti e la società Autostrade per l’Italia) che 105 gallerie autostradali non rispettavano le Norme europee sulle misure antincendio, attuate dopo l’incendio del 1999 nel tunnel del Monte Bianco che causò la morte di 39 persone.

Galleria illuminata
5.

Le gallerie non sono però solo sulle reti di ANAS e Concessionari, ma anche su quelle di Comuni e Province, che presentano una esposizione al rischio ben più significativo; tema che non è stato trattato in queste Linee Guida e che quindi rimane un argomento ancora da affrontare, completamente.

Ne consegue una grande preoccupazione: ancora una volta, si dilazionano ancora i tempi di intervento per le gallerie e l’argomento verrà trattato in un momento successivo. Cosa auspichiamo?

Qualcosa che oramai rientra nella solita retorica: intervenire! Si tratta della sicurezza delle persone! Ma solo e soltanto nell’ambito di una visione generale che anticipi i presupposti necessari a organizzare la operatività di Comuni e Province. A questo punto è d’obbligo richiamare alcuni spunti a beneficio di coloro che fan finta di non saperne nulla.

Chi se ne intende è obbligato a rilevare:

  • è necessario un urgente adeguamento degli organici affinché vi siano figure specializzate in grado di firmare gli interventi (eliminando le resistenze di coloro che, nonostante il titolo, non firmano – si veda la situazione del rallentamento del PNRR);
  • troppe figure professionali sono sedute in ruoli che non sono in grado e non possono sostenere (si vedano numerose sentenze del Consiglio di Stato, ecc.). Un esempio: per la Legge istitutiva degli Ordini Professionali (1943) gli Architetti non possono avere responsabilità sulla realizzazione di tutte le opere connesse alla viabilità ed ai trasporti ma sembra che questo non sia un problema… La carenza di Ingegneri è nota: per cui firmano e nessuno vede. Non esistono controlli salvo quando un Professionista non ricorre all’Ordine e quindi al Tribunale;
  • questa situazione richiede sia un veloce adeguamento degli organici – che non è materialmente possibile – oppure decidere per una totale esternalizzazione di queste attività. Ma anche qui si innesca un problema: se si vuole esternalizzare ci vogliono le competenze adeguate per redigere dei Bandi di gara molto specialistici di progettazione e realizzazione delle opere, competenze che non ci sono. Perciò, tutto questo richiede di trovare altre formule per compensare tale situazione;
  • se il personale non è all’altezza cosa accade? O tutto rimane fermo oppure nessuno intende firmare per non assumersi la responsabilità, anche chi è stato assunto con titolo accademico e iscrizione all’Albo proprio per dover firmare i progetti.

A che punto è l’evoluzione progettuale sia in ambito strutturale che tecnologico?

È un tema che rimane ancora largamente inesplorato; occorre far maturare le condizioni per cui, dalla cultura tecnica, dalla competenza e dall’esperienza dei diversi Soggetti coinvolti, possano discendere effettivi progressi e avanzamenti; si è ribadito che le innovazioni tecnologiche potrebbero offrire utili strumenti, anche per ovviare a oneri di costruzione o adeguamento insostenibili o sproporzionati, nonché per conseguire una migliore sostenibilità del sistema. 

L’AINOP

Ad oggi l’AINOP è in gran parte aggiornato per tutto ciò che riguarda le Concessionarie autostradali e ANAS mentre per Comuni e Province il livello di aggiornamento è molto arretrato: che fare? 

L’avanzamento tecnico-scientifico

Anche in occasione dei più recenti convegni in materia è stato confermato sia che non si registrano particolari passi avanti – e questo costituisce un vero problema, perché invece sarebbero molti gli aspetti meritevoli di sviluppo, ottimizzazione, perfezionamento, innovazione -, sia riguardo alle prestazioni e all’efficacia sia alla sostenibilità del sistema della sicurezza.

Su questo aspetto è mancata la capacità dei Gestori stradali, degli Operatori e delle Aziende di “fare sistema” ma occorre anche interrogarsi sulla necessità di un’azione di coordinamento e stimolo, che non potrà che arrivare dall’Organo centrale preposto alla sicurezza in galleria: ossia la Commissione Permanente Gallerie.

Altri temi importanti che richiedono uno sviluppo adeguato riguardano: riduzione della probabilità dell’evento avverso (controllo della circolazione, distanziamento tra i veicoli, limitazione dei flussi, …) e abbattimento della potenzialità di danno (minimizzazione dei tempi di intervento, ausili per l’autosalvamento, automazione degli allarmi e delle azioni, …).

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