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La sicurezza nelle gallerie stradali

La Commissione Permanente Gallerie in rapporto all’avanzamento tecnico e scientifico

Sicurezza in una galleria stradale

Il tema della sicurezza delle gallerie rappresenta uno degli argomenti principali, nel più vasto ambito delle politiche e delle azioni che riguardano la gestione delle infrastrutture stradali e autostradali in Italia e in Europa.

Da quando, sul finire del secolo scorso, l’argomento si impose drammaticamente all’attenzione pubblica dopo i gravi incidenti del Traforo del Monte Bianco e del Tauern Tunnel, si sono alternati nel tempo alcuni momenti di crescita della consapevolezza e dell’attenzione e altri periodi in cui si è registrata una perdita di slancio e di continuità.

Sebbene altre gravi questioni siano nel frattempo emerse, in merito alla gestione di reti stradali ormai molto “invecchiate”, risulta ancora importante occuparsi di sicurezza delle gallerie.

Questo argomento ha infatti una sua specialità: gli incidenti o i problemi della circolazione stradale in galleria comportano sempre il rischio di uno sviluppo incontrollato e possono evolvere in veri e propri disastri a causa dell’ambiente confinato, delle particolari condizioni strutturali e locali, delle caratteristiche di esposizione.

D’altra parte, anche le condizioni caratteristiche del traffico nelle gallerie sono diverse da quelle che si verificano all’esterno e, sebbene alcuni studi documentino livelli di incidentalità più bassi rispetto ai tronchi stradali all’aperto, pare necessario indagare e comprendere meglio il fenomeno, specialmente riguardo alle modalità con cui i dati sugli incidenti vengono raccolti e alle cause mediate e immediate che determinano tali eventi.

La Commissione Permanente per le Gallerie
1. La nuova composizione della Commissione Permanente per le Gallerie

Per effetto dell’applicazione della Normativa europea e italiana (Direttiva 2004/54/CE e D.Lgs. 264/2006), la sicurezza delle gallerie della rete TERN è oggi affidata a un vero e proprio “sistema”, nel quale si inquadrano strutture, impianti e procedure, ma che soprattutto risulta presidiato da peculiari Soggetti professionali e istituzionali.

Tra questi, in particolare, i più significativi sono il Responsabile della Sicurezza di ciascuna galleria (o gruppo di gallerie), il Gestore della galleria (la Società o l’Ente proprietario o concessionario della strada) e l’Autorità Amministrativa nazionale, rappresentata in Italia dalla Commissione Permanente per le Gallerie (CPG).

Su ciascuno di questi fondamentali componenti si potrebbe lungamente riflettere e ragionare, anche per comprenderne meglio i rispettivi ruoli e funzioni: al momento, però, è utile soffermarsi in particolare sulla Commissione Gallerie, in un momento in cui tale Organo sta conoscendo importanti mutamenti nella sua composizione e collocazione istituzionale.

Se, infatti, la CPG dalla sua nascita è stata finora incardinata presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, adesso essa si trasferisce – non solo fisicamente ma in termini ben più sostanziali, ossia rispetto ai suoi essenziali rapporti funzionali – presso l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali (ANSFISA).

Anche la composizione della Commissione risulta profondamente modificata, annoverando un numero di membri molto più ampio e di estrazione molto diversificata.

Ciò corrisponde, evidentemente, all’esigenza di portare nella Commissione tante competenze ed esperienze, e anche tante relazioni con mondi diversi: il mondo dell’università, della ricerca e dell’accademia, il mondo del Governo tecnico-amministrativo delle infrastrutture, la Protezione Civile, le Magistrature contabili e amministrative, l’Avvocatura dello stato e così via.

La Commissione di ANSFISA
2. I compiti istituzionali della Commissione Permanente per le Gallerie e di ANSFISA

Rispetto all’epoca della sua prima istituzione, sono cambiati, nel tempo, anche i compiti e le responsabilità della CPG. A tal riguardo, appare utile una riflessione sull’evoluzione del rapporto tra le attività che la CPG compie direttamente, e quelle che invece essa svolge come funzione di vigilanza rispetto ai Gestori delle gallerie.

In termini molto generali, si può dire che alcune funzioni sono state semplificate o ridotte, mentre invece si intensifica proprio la relazione verso i Gestori: un compito che risulta piuttosto impegnativo poiché naturalmente non c’è un rapporto di dipendenza diretta tra CPG ed Enti o Società stradali, ma è invece richiesta un’azione di sorveglianza, controllo e interlocuzione, che a volte può risultare alquanto dialettica e non sempre agevole.

Il tema dei compiti e delle responsabilità è però più vasto e comprende anche argomenti più specifici ma alquanto significativi, come per esempio l’individuazione delle gallerie con caratteristiche speciali e l’aggiornamento delle metodologie di analisi del rischio.

C’è poi un compito nuovo, ossia una funzione assegnata molto di recente (con il c.d. “Decreto Sostegni”, poi convertito nella Legge 21 Maggio 2021, n° 69), e adesso recepita con il comma 11bis dell’art. 4 del D.Lgs. 264/2006. Esso stabilisce che la Commissione può promuovere attività di studio, ricerca e sperimentazione, anche di natura prototipale, in materia di sicurezza delle gallerie.

Si tratta di una missione aggiuntiva, assegnata alla CPG, ed è particolarmente importante perché discende proprio dal ritorno di esperienza di questi oltre 15 anni di applicazione della Legislazione nazionale ed europea.

Perché lo studio, la ricerca e la sperimentazione, rappresentano aspetti primari per la sicurezza delle opere in sotterraneo?

La risposta arriva immediata, se si pensa a quali siano le “misure di sicurezza” definite nella Normativa e nella prassi tecnica: si tratta di provvedimenti strutturali, impiantistici e gestionali, mirati a ridurre la probabilità di accadimento e/o le conseguenze degli eventi incidentali.

La sicurezza nelle gallerie
3. Il tema della sicurezza delle gallerie rappresenta uno degli argomenti principali nel più vasto ambito delle politiche e delle azioni che riguardano la gestione delle infrastrutture stradali e autostradali in Italia e in Europa

Su ciascuno di questi temi – quello strutturale, della tecnologia e dell’impiantistica, della gestione e dell’organizzazione del dispositivo di emergenza – è necessario mobilitare qualificate conoscenze e far ricorso a soluzioni tecniche che si evolvono continuamente, in funzione del progresso nella ricerca nazionale e internazionale.

D’altra parte, questa finalità era presente sin dall’inizio, in nuce, nelle intenzioni dei Legislatori europei e nazionali, perché la Direttiva UE e il Decreto Legislativo italiano prevedono (all’art. 14, per entrambi i testi normativi) la possibilità di derogare rispetto ad alcune dotazioni di sicurezza delle gallerie, e addirittura ad alcuni requisiti minimi, nel caso si intenda fare uso di “innovazioni tecniche”.

La Legislazione prevede inoltre (art. 16 della Direttiva) la possibilità di aggiornare gli standard rispetto al progresso tecnico.

È perciò necessario che l’Autorità Amministrativa abbia la capacità di esaminare, e addirittura sperimentare, l’efficacia di alcune opzioni, soluzioni e sistemi che possono essere proposti per il presidio di sicurezza nelle gallerie.  

Un’ulteriore riflessione

In questi oltre 15 anni, che tipo di applicazione è stata data a questa previsione – riguardante lo sviluppo delle conoscenze, il progresso, l’avanzamento tecnico e tecnologico – che la Direttiva e il Decreto avevano prefigurato?

Al di là di alcune pregevoli iniziative, di fatto il dispositivo di sicurezza di una galleria oggi non è molto diverso da quello di una galleria di 15 anni fa.

Si è registrato qualche progresso nell’automazione, nella tecnologia e in qualche proposta innovativa per quanto riguarda la gestione dell’emergenza o delle vie di fuga, ma lo stato dell’arte corrente non è sostanzialmente progredito.

Ciò è principalmente dovuto al fatto che, probabilmente, è mancata la capacità di “fare sistema”, cioè di mettere assieme le migliori competenze dei gestori, degli operatori, delle Istituzioni, del mondo della ricerca, per cercare di costruire un luogo di condivisione, di confronto, di sperimentazione, autenticamente indirizzato verso una prospettiva di crescita e innovazione.

La sicurezza nelle gallerie
4. Per effetto dell’applicazione della Normativa europea e italiana (Direttiva 2004/54/CE e D.Lgs. 264/2006), la sicurezza delle gallerie della rete TERN è oggi affidata a un vero e proprio “sistema” nel quale si inquadrano strutture, impianti e procedure, ma che soprattutto risulta presidiato da peculiari soggetti professionali e istituzionali

La necessaria azione di stimolo, incentivo, raccolta di competenze, può essere svolta solo dalla Commissione Permanente per le Gallerie, che rappresenta l’Organo istituzionale centrale per la sicurezza di queste opere.

Il nuovo compito assegnato dal Legislatore alla CPG, di cui si è detto, unitamente a quanto previsto nella Legge istitutiva di ANSFISA, che incarica l’Agenzia anche di promuovere la ricerca e la sperimentazione, apre un nuovo percorso e una nuova stagione rivolta al perseguimento di queste finalità.

In questa luce, risulta anche più chiaro il senso della nuova composizione della CPG e la sua collocazione presso ANSFISA, poiché tutte le competenze ed esperienze di cui adesso dispone la Commissione potranno favorire e coadiuvare questo processo.

Si tratta, pertanto, di disegnare un nuovo corso, sia per le Istituzioni coinvolte sia per l’intera comunità tecnica e scientifica, al fine di sviluppare l’attività di ricerca, sperimentazione, studio e avanzamento delle conoscenze, con l’obiettivo di innalzare i livelli di sicurezza nelle gallerie e di rendere le infrastrutture stradali più efficienti e sostenibili.

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